RISERVA FOCE SELE, SOS PER LA PINETA

Intervenire subito o la pineta del litorale foce Sele morirà entro quarant’anni. E’ l’appello lanciato oggi dalla Riserva Naturale Foce Sele e dalla sua presidente Maria Gabriella Alfano che chiede di partire immediatamente con un piano di ripresa della pineta della litoranea orientale di Salerno che, in caso contrario, non ha più di trenta o quaranta anni di vita ancora. L’invito è anche quello di dire subito stop  all’attraversamento e ai parcheggi sulle dune in foce Sele. Tra le prime specie animali da proteggere nell’area ci sono il martin pescatore; l’airone rosso; il fratino, la cicogna bianca e la quaglia.Sono alcuni dei dati emersi questa mattina durante la presentazione del piano di gestione del litorale marittimo e delle oasi dunali a destra e sinistra della foce del Sele. Il piano, che è stato presentato alla Casina Rossa di Eboli, è stato coordinato dalla Presidente dell’Ente Riserve Naturali Foce Sele Tanagro e Monti Eremita Marzano, l’architetto Maria Gabriella Alfano, sotto la supervisione della Regione e con la collaborazione dei Comuni di Capaccio ed Eboli e di due consulenti. Allo stesso Ente Riserve sarà affidata la fase operativa.Il piano è stato realizzato grazie ai fondi del Patto ambientale e permetterà di intercettare i fondi strutturali europei 2014-2020.Il piano contiene una forte base di ricerca condotta dall’agronomo Domenico Selenga e dal naturalista Marcello Mezzasalma.

 

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro