ANCHE LE POSTE VANNO IN FERIE

Gente in fila, meno sportelli aperti, ed in alcuni casi anche aria condizionata in ferie. La pausa estiva sta creando disagi in alcuni uffici postali della città di Salerno soprattutto in coincidenza con il pagamento delle pensioni. La rotazione delle ferie del personale ha reso inevitabile per alcune succursali disporre orari di apertura al pubblico ridotti, una rimodulazione degli orari estivi arrivando anche alla chiusura degli uffici il sabato come nel caso dell’ufficio postale di Matierno. La denuncia arriva dalla federazione nazionale dei Pensionati della Cisl di Salerno preoccupata per la chiusura estiva degli uffici postali nella provincia. Il sindacato lamenta gli eccessivi disagi legati al piano di rimodulazione degli orari estivi che colpisce l’intero Salernitano e, in particolare, il capoluogo. La Fnp ha già protestato con l’azienda sollecitando una diversa organizzazione degli orari degli uffici dal momento che il servizio postale deve fornire prestazioni a tutti i cittadini. Quest’anno, peraltro, i periodi di chiusura degli uffici sarà ancora più lungo poiché c’è carenza di personale. La maggior parte degli uffici sarà chiusa nel pomeriggio e di sabato, mentre gli sportelli che resteranno aperti solo il mattino avranno orari rimodulati che finiranno per penalizzare l’utenza.

Per il segretario generale della Fnp Cisl Salerno Giovanni Dell’Isola il problema vero riguarda una carenza strutturale di personale e, per questo motivo, sono state sollecitate iniziative per salvaguardare le condizioni psico-fisiche dei dipendenti, la qualità delle prestazioni lavorative e del servizio e, in generale, il patrimonio comune della rete degli uffici postali della provincia.

Poste Italiane – sottolinea – avrà le sue logiche ragioni per chiudere alcuni uffici ma la loro chiusura in una frazione o in un piccolo comune comporta problemi per la popolazione e in particolar modo per gli anziani e le fasce più deboli che la Fnp rappresenta. Ancora una volta a pagare il prezzo più alto saranno gli anziani, le fasce sociali meno evolute (alfabetizzati) dal punto di vista informatico, che oggi sono quelli che più di altri utilizzano gli sportelli postali” conclude Dell’Isola.

Autore dell'articolo: Barbara Albero