A CESENA CON IL 3-5-2 ED ADAMONIS TRA I PALI

Adamonis e Rossi saranno titolari domenica al Manuzzi contro il Cesena. Bollini si augura di riaverli in buone condizioni dopo gli impegni in nazionale. Rientrato pure il pericolo per Joseph Minala. Il camerunense, dopo aver saltato il primo allenamento settimanale per un affaticamento, è tornato regolarmente in gruppo, svolgendo l’intera seduta di lavoro con i compagni, dispensato soltanto dalla partitella finale. Probabilmente a scopo precauzionale. Contro il Cesena, dunque Minala sarà regolarmente in campo insieme a Ricci e Signorelli. Partiranno ancora dalle retrovie i vari Odjer e Della Rocca. Rizzo, invece, sta rincorrendo la migliore condizione fisica dopo l’infortunio. In difesa si ripartirà da Pucino, Mantovani e Vitale. Ai lati dei tre difensori centrali agiranno ancora Gatto ed Alex che si stanno calando con sempre più diligenza tattica nel ruolo di cursori a tutta fascia. Kiyine, sebbene liberato dalla nazionale del Marocco, parte in seconda fila rispetto a Gatto e paga qualche leggerezza di troppo, figlia anche della giovane età. A sinistra, invece, Alex, per quanto adattato in quella zona di campo, non sembra avere rivali dal momento che Asmah non è mai stato preso in considerazione da Bollini, almeno fino a questo momento della stagione. In avanti si riparte da Bocalon e Rossi. Il centravanti veneziano andrà a caccia del suo primo gol esterno in campionato ed aspetta di ritrovare al suo fianco il golden boy della Lazio, sbloccatosi sabato scorso con una doppietta contro il Bari, e chiamato a fare gli straordinari per rispondere anche alla chiamata da parte del c.t. dell’Under 20, Guidi. Rossi tornerà in tempo per la gara del Manuzzi, dopo la quale ripartirà per tornare a disposizione di nuovo della nazionale di categoria. A Cesena Bollini ritroverà pure Rodriguez, assente dal derby con l’Avellino, e desideroso di dare una mano in caso di necessità, in una sfida da lui particolarmente sentita per i suoi trascorsi con la maglia dei bianconeri di Romagna.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta