COMPOSTAGGIO, CRONACA DI UN DISASTRO “DENUNCIATO” –

Un appello alla magistratura a vederci chiaro su tutta la gestione dei rifiuti partendo proprio dalla città di Salerno, dall’impianto di compostaggio della zona industriale rivelatosi nel tempo solo una farsa, un buon esempio di trattamento dei rifiuti organici propagandato in tutta Italia, ma che di fatto oggi fa sentire la puzza di gravi violazioni penali che potrebbero configurare il traffico illecito di rifiuti.
E’ la cronaca di un disastro “denunciato” l’impianto modello per il trattamento dei rifiuti, inaugurato nel 2013 e costato 25 milioni di euro che oggi raccoglie le osservazioni dell’Anac, l’autorità nazionale anticorruzione che lo definisce un impianto che non obbedisce alle finalità per le quali è stato progettato, un impianto che non funziona come dovrebbe che non recupera materia, non produce compost nè biogas.
Dopo l’intervento dell’Anac i vertici provinciali di Forza Italia, in modo particolare l’ex assessore regionale all’Ambiente Giovanni Romano, il capogruppo di Forza Italia Roberto Celano ed il senatore Enzo Fasano, coordinatore del partito salernitano questa mattina hanno tenuto una conferenza stampa.
Un modello di gestione virtuosa dei rifiuti smantellato questa mattina da precise dichiarazioni dell’ex assessore Romano pronto a presentare un Instant book a Bruxelles in commissione europea. Anomalie nella gestione provvisoria ed ordinaria, rinnovi tecnici continui, rifiuti portati in discariche, in ingresso indifferenziati, impossibili da smaltire con un pesante aggravio di costo per il comune di Salerno e di conseguenza per i cittadini, un impianto, oggi chiuso, che se avesse funzionato regolarmente avrebbe prodotto un notevole recupero economico ed invece con 3 milioni e 450 mila euro circa per garantirne il funzionamento si è arrivati ad una spesa per smaltire i rifiuti di circa 190 euro a tonnellata.

Autore dell'articolo: Barbara Albero