COPIONE RISPETTATO. ANCHE SANNINO VA VIA –

Nel tritacarne c’era finito già da un pezzo, un po’ per colpa sua, un po’ perchè – come sempre capitato nelle ultime stagioni per i predecessori – ce lo avevano messo! Che la storia di Sannino con la Salernitana fosse ormai giunta al capolinea e che si attendeva solo un pretesto per chiudere la partita lo si era capito da un po’, da quando – in pratica – il dg Fabiani lo aveva mediaticamente commissariato limitando all’osso le frequentazioni con la stampa. C’era, infatti, il pericolo, concreto, che sbroccando – come già gli era capitato in passato – Sannino potesse colpire anche la società, il management, reo di non aver assecondato i suoi desideri estivi; lo avrebbe potuto fare sia per scaricarsi da dosso qualche responsabilità, attesa l’acclarata crisi tecnica attraversata dalla Salernitana, che per amore della verità. E allora giusto cogliere la palla al balzo, approfittare dell’assist – più unico che raro – di una volontà manifesta di dimissioni dall’incarico conferito. Musica per le orecchie del club che, accettando senza colpo ferire la richiesta del tecnico di Ottaviano, ha colto i classici due piccioni con una fava; risparmiare sull’ingaggio e avviare un nuovo ciclo derubricando il tutto come un semplice errore di percorso, uno di quelli che possono sempre capitare durante il tragitto. Fine dell’avventura, nella spazzatura mesi e mesi di chiacchiere e promesse. Ma è mai possibile, ci chiediamo e chiediamo, che la Salernitana sbagli sempre la scelta dell’allenatore? E’ mai possibile che fare l’allenatore a Salerno sia diventato il mestiere più difficile del mondo? Neanche vogliamo andare troppo indietro nel tempo per rafforzare il concetto, ma la storia recente, solo di queste ultime tre stagioni, racconta di sei allenatori avvicendatisi sulla panchina granata. Somma prima e Menichini poi tre anni fa, Torrente e Menichini l’anno passato, Sannino ed il suo successore quest’anno e non siamo neanche a metà stagione. Non è una pratica normale, non può esserlo. Paga l’allenatore ma le responsabilità, in presenza di una proprietà più attenta, giudiziosa e partecipe andrebbero anche individuate altrove cosa che puntualmente non succede per una situazione di comodo. Quello che sta mancando alla Salernitana, a prescindere dai disquisizioni di Lotito e Mezzaroma, è un progetto tecnico affidabile e strutturato, non un tecnico. L’allenatore è soltanto un pezzo del sistema non il sistema ed invece gira e rigira tutto ruota sempre intorno a questa figura e sostituirla, avvicendarla, serve soltanto a gettare fumo negli occhi, a sviare, a campare alla giornata, ad allontanare nel tempo la vera soluzione.

 

Autore dell'articolo: Marcello Festa

1 commento su “COPIONE RISPETTATO. ANCHE SANNINO VA VIA –

    Valerio

    (Dicembre 1, 2016 - 5:25 am)

    Ma tutte queste cose a Lotito o Mezzaroma avete avuto mai l ardire di dirglielo a quattr’occhi? Ha ragio.e Orilia quando dice anche di ringraziare comunque questa societa’ e che meno male che si parla di calcio giocato e non di calcio nelle aule dei tribunali.

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