CRONACA DI UN PROTESTA ANNUNCIATA, SUL TETTO I LAVORATORI DEL CORISA 2 –

Sono da questa mattina sul tetto della sede di via scavate case rosse, gli oltre 40 lavoratori del consorzio di smaltimento dei rifiuti Salerno 2 che rischiano di essere estromessi dopo vent’anni di attività nel settore di igiene ambientale. A lanciare e sostenere la protesta i sindacati . La Fit Cisl lancia l’allarme. La situazione riguarda i 42 dipendenti del Consorzio di Bacino Salerno 2 collocati in disponibilità, con il sindacato che invoca l’intervento degli Enti preposti e parla di «vergogna da evitare». Chiesto in particolare l’impegno della Regione Campania. «Pur stabilendo, nella legge 14 del 2016, il principio della ricollocazione in primis del personale dei Consorzi di Bacino con divieto di assunzione nel settore igiene ambientale, non ha

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Publiée par Salerno TvOggi sur Jeudi 2 mai 2019

stabilito sanzioni nei confronti di coloro che violano tale norma. Quasi tutte le amministrazioni comunali hanno indetto gare di affidamento dei servizi non inserendo il personale interdetto (amministrativi e intercantieri) nei bandi di gara e nel settore le società private continuano ad assumere personale ex novo. La situazione è drammatica e paradossale: assistiamo al dramma sociale di 42 persone a cui non viene data la possibilità di lavorare nel loro settore. Il Consorzio (Ente pubblico i cui soci sono i Comuni) dovrà comunque riconoscere a questi lavoratori l’80% della retribuzione e, pertanto, i Comuni che hanno omesso di assumere i lavoratori di fatto pagheranno le retribuzioni senza avere alcuna attività in cambio». Una questione, sottolinea, portata all’attenzione di prefettura di Salerno, Regione Campania, Ente d’Ambito e amministrazioni locali, finora senza risultato. «Abbiamo proposto anche eventuali soluzioni che tardano ad essere messe in atto. Se non si riuscirà a dare risposta e dignità ai lavoratori, assisteremo al fallimento della politica e dello Stato che risulterebbero incapaci di far rispettare le leggi e indurre i territori ad azioni di buon senso».
Questo invece il comunicato della fiadel.”Dipendenti del Consorzio di Bacino non collocati, chiesto un tavolo alla prefettura per la procedura di raffreddamento e conciliazione. I sindacati lanciano un appello proclamando lo stato di agitazione, sottolineando le gravi condizioni in cui versano gli operatori del settore rifiuti in provincia di Salerno. Una situazione legata all’attuazione della legge regionale 14 del 2016. «I Comuni interessati ad indire procedure di gare di evidenza pubblica per l’affidamento del servizio di igiene urbana, non procedono nel rispetto della stessa in merito alla garanzia occupazionale di tutti i lavoratori aventi diritto al passaggio di gestione, in quanto non prevedono e non procedono ad assorbire le unità lavorative che sono da sempre impegnati a garantire i servizi espletati sui diversi cantieri dei comuni appartenenti ai Consorzi di Bacino, e per cui obbligatoriamente una quota percentuale degli stessi dovrebbe ricadere sul singolo cantiere insieme al personale effettivamente cantierizzato – ricorda Angelo Rispoli, segretario della Csa Fiadel – Questa problematica è caratterizzata dal fatto che i Consorzi di Bacino hanno avuto in gestione il servizio per i Comuni associati e quando uno di essi “esce” dal Consorzio facendo una propria gara di affidamento e assorbe (quando va bene) i lavoratori che operano sul cantiere, lascia quasi sempre al Consorzio il personale “intercantiere/indiretto” necessario ad assicurare le attività collettive per tutti i Comuni. Questo fatto ha determinato un grave emergenza sociale per questi lavoratori, lasciati inattivi in capo al Consorzio». Un’emergenza che ha spinto le parti sociali a rivolgersi nuovamente al prefetto Francesco Russo, con la richiesta di un summit: «Viste le ultime note del Consorzio di Bacino SA2, con cui si comunica la cessazione dei servizi su quei Comuni ad oggi ancora serviti e la collocazione in disponibilità dei lavoratori non cantierizzati, mentre per i Consorzi di Bacino SA1 e SA4 la situazione è già da tempo caratterizzata da una situazione sociale estremamente grave, chiediamo al prefetto di convocare un tavolo monotematico sulla problematica dei lavoratori ad oggi ancora non cantierizzati con tutte le parti in indirizzo, utilizzando quanto nei propri poteri affinché nessuno risulti assente».

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro