Il bicchiere mezzo pieno, al termine della gara col Novara, era rappresentato dalla circostanza che per la seconda volta di fila la Salernitana avesse mantenuto inviolata la propria porta all’Arechi. Dopo lo Spezia, anche i piemontesi di Boscaglia non sono riusciti ad impensierire più di tanto Gomis che in casa non ha ancora subito gol. Sabato scorso, per la prima volta con Bollini in panca, la Salernitana si è schierata con la difesa a tre. Il tecnico mantovano aveva sempre optato per quella a quattro nelle sette gare precedenti in cui la porta granata era stata violata in undici occasioni, molte delle quali su palla inattiva. I numeri dicono che la difesa a tre garantisce maggiore tenuta. In avvio di stagione, Sannino aveva spesso fatto ricorso a questa soluzione. In sedici gare della sua gestione, il trainer di Ottaviano aveva schierato la difesa a tre in undici circostanze in cui la Salernitana aveva subito tredici reti. Nelle cinque occasioni in cui, invece, Sannino aveva scelto la linea a quattro i gol al passivo erano stati cinque. Contro Vicenza e Ternana la Salernitana andò letteralmente in bambola nei primi tempi, mentre a Cesena ed Ascoli ed in casa col Pisa la porta di Terracciano rimase immacolata. Con Bollini la Salernitana aveva imboccato la via della difesa a quattro, salvo poi correggere l’assetto tattico contro il Novara. In realtà, Bollini avrebbe voluto optare per la linea a tre già alla ripresa del campionato ma dovette rimandare il cambio di modulo per le non perfette condizioni di Rosina. Col Novara, trovandosi a corto di centrocampisti, il tecnico non aveva scelta ed ha varato la difesa a tre, soluzione che ha garantito a Gomis l’imbattibilità. Nel complesso, la Salernitana ha giocato dodici gare con la difesa a quattro incassando sedici gol. Nelle dodici partite con la difesa a tre, invece, i granata hanno subito tredici reti. La media ed il rendimento, dunque, direbbero difesa a tre, ma è chiaro che Bollini dovrà fare i conti di volta in volta con i problemi di formazione e con le caratteristiche degli avversari. In linea di massima, il tecnico dovrebbe puntare sulla difesa a tre per sfruttare al meglio le doti dei vari Improta, Bittante e Vitale ed anche per consentire a Rosina, Coda e Donnarumma di giocare insieme. Questione di equilibrio prima ancora che di modulo. La Salernitana cerca ancora la sua dimensione.
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