Difesa a quattro ed una punta di ruolo: Angelo Gregucci sta impostando così da qualche partita la Salernitana, che in questa stagione ha cambiato spesso veste tattica. Concepita in estate per giocare con il 3-5-2, la squadra granata ha poi indossato anche altri abiti, passando dal modulo con un rifinitore a quello con due trequartisti. La difesa a quattro era stata varata da Gregucci già a dicembre, ma il tecnico era ben presto tornato sui suoi passi rispolverando i tre centrali, ossia la soluzione voluta inizialmente da Colantuono. Da qualche settimana è tornata di moda la linea a quattro e si è passati stabilmente al centrocampo a due, ma tutti questi cambiamenti non hanno giovato alla squadra, confusa ed infelice almeno quanto i suoi allenatori, non soddisfatti pienamente dal mercato. Colantuono, prima, Gregucci, poi, hanno invano atteso quei calciatori che potessero cambiare il volto di una squadra che non ha mai rubato l’occhio ma che almeno ha portato a casa il risultato specie quando ha avuto un atteggiamento tattico più accorto. Qualche acuto c’è stato anche nel momento in cui si è provato ad intraprendere una strada un po’ più ambiziosa sotto l’aspetto del gioco, ma si è trattato di lampi rimasti isolati. Insomma, in un quadro generale di assoluta povertà di idee, la Salernitana appare clamorosamente in confusione. Gregucci prova più soluzioni, ma il dato di fatto è che, privo dello squalificato Akpa, dovrà arruolare centrocampisti che finora hanno giocato poco come Odjer e Minala e, qualora i due giocassero entrambi dal primo minuto accanto a Di Tacchio, in panchina ci sarebbe il vuoto visto che la mediana è un reparto numericamente povero e non da ora. 4-4-1-1, 4-3-2-1 o altri moduli, la sostanza non cambia perchè all’alba delle ultime sei gare di campionato la Salernitana si ritrova al punto di partenza non avendo una formazione ed un modulo ben precisi, ma cambiando di settimana in settimana spartito ed interpreti, alcuni dei quali impiegati anche fuori ruolo. Casasola esterno alto, Jallow esterno sinistro di centrocampo, Djavan Anderson messo un po’ ovunque tanto per fargli accumulare presenze, Rosina riproposto nei momenti difficili dopo lunghe fasi di oblio. Tranne Micai, insomma, tutto il resto è spesso stato oggetto di cambiamenti a volte repentini ed anche senza spiegazioni logiche e, forse, tutto questo alternarsi di facce, moduli ed allenatori avrà destabilizzato anche il povero Micai, certezza granitica a cui aggrapparsi in avvio di stagione e poi a sua volta autore di errori anche piuttosto marchiani, conferma, anche questi, dell’unica certezza di questa stagione e cioè che in questa Salernitana nulla è certo. Per la gara di sabato, preso atto dei problemi fisici di Mantovani, Gregucci valuterà chi schierare accanto a Migliorini in una difesa che ritroverà Lopez. Con il 4-4-1-1, Casasola farà ancora l’esterno di centrocampo e Jallow potrebbe essere confermato a sinistra con Djuric punta centrale a sostegno del quale potrebbe esserci Andrè Anderson dall’inizio. Nel 4-3-2-1, invece, il brasiliano potrebbe essere affiancato da Rosina e Casasola potrebbe scalare in difesa. Gregucci ha ancora qualche ora per pensarci e, magari, per ritrovare qualche certezza.
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