GREGUCCI RITROVA AKPA E ROSINA

Angelo Gregucci recupera a poco a poco qualche pedina e si appresta ad affrontare la delicata trasferta di Livorno con qualche soluzione in più. In difesa tornerà pienamente a disposizione Pucino ed inoltre sarà arruolabile anche Bernardini. A Livorno sarà importante ritrovare solidità nel reparto arretrato che nelle ultime due gare ha incassato cinque reti. Pucino e Gigliotti dovrebbero affiancare Migliorini, reduce da una serata infelice con il Crotone e chiamato al riscatto a Livorno. Anche per ritrovare la solidità smarrita, Gregucci potrebbe passare al 3-5-2. In tal caso, Di Tacchio sarebbe il vertice basso del centrocampo mentre Akpa, Odjer e Minala si contenderebbero due maglie. Nel caso di conferma del 3-4-1-2, invece, sarebbero in risalita le quotazioni di Alessandro Rosina che potrebbe scalzare André Anderson, nuovamente convocato dall’under 20 azzurra ma apparso poco ispirato con il Crotone. Il brasiliano della Lazio potrebbe rifiatare e lasciare spazio al più esperto trequartista calabrese, tornato in campo proprio domenica sera ed in lizza ora per un posto da titolare alle spalle del tandem Calaiò- Jallow. Nessuno spiraglio, invece, per Davide Di Gennaro, sulle cui condizioni permane un alone di mistero. Davvero non ci si può capacitare del fatto che un calciatore della sua caratura a Salerno non abbia trovato le condizioni giuste per esprimersi al meglio. Cosa ancor di più inaccettabile se si considera che Di Gennaro non è stato prelevato in prestito da una qualsiasi squadra di massima serie, bensì sia di proprietà della Lazio per cui risulta difficile capire perchè mai Lotito e Tare abbiano mandato in granata un calciatore a cui avevano appena rinnovato il contratto fino al 2022 per poi rassegnarsi a vederlo relegato ad un ruolo da comparsa. Resterà, forse, un mistero insoluto, ma anche questo dà la misura di quanto questa stagione sia stata portata avanti senza un’idea precisa e senza una riconoscibile impronta dal punto di vista della programmazione tecnica.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto