I più longevi in Italia sono gli abitanti del Trentino Alto-Adige, quelli meno longevi invece i campani: è quanto certifica l’Istat nel report sugli indicatori di mortalità della popolazione residente relativi al 2016. Sono 2,7 gli anni che separano le donne residenti in Trentino-Alto Adige, le più longeve nel 2016 con 86,1 anni di vita media, dalle residenti in Campania che con 83,4 anni risultano in fondo alla graduatoria. Tra gli uomini il campo di variazione è più contenuto ed è pari a 2,3 anni, ossia alla differenza che intercorre, come tra le donne, tra la vita media dei residenti in Trentino-Alto Adige (81,2) e i residenti in Campania (78,9).Tra gli uomini il campo di variazione è più contenuto ed è pari a 2,3 anni, ossia alla differenza che intercorre, come tra le donne, tra la vita media dei residenti in Trentino-Alto Adige (81,2) e i residenti in Campania (78,9).Nel 2016 sono stati registrati oltre 615 mila decessi tra i cittadini residenti, 32 mila in meno del 2015 (-5%). In rapporto al numero di residenti, nel 2016 sono deceduti 10,1 individui ogni mille abitanti, contro i 10,7 del 2015. Lo certifica l’Istat. La riduzione nel numero di morti risulta territorialmente omogenea, pur risultando più ampia nel Nord-ovest (-5,6%) e nel Sud (-5,7%).Il 2016 è stato l’anno più favorevole tra gli ultimi quattro sotto il profilo della sopravvivenza. Il tasso standardizzato di mortalità è pari all’8,2 per mille, inferiore anche a quello riscontrato nel favorevole 2014 (8,4 per mille). Il picco di mortalità del 2015, anno in cui si rileva un tasso standardizzato dell’8,8 per mille risulta riassorbito. Lo certifica l’Istat nel report sugli indicatori di mortalità della popolazione. L’istituto di statistica precisa che nel 2016 tassi (standardizzati) di mortalità più alti si riscontrano nel Mezzogiorno (8,8 per mille). Particolare peso specifico in questo contesto è quello assunto dalla Campania (9,6 per mille) e dalla Sicilia (9 per mille). La speranza di vita alla nascita si attesta a 82,8 anni (+0,4 sul 2015, +0,2 sul 2014) e rispetto al 2013 risulta essersi allungata di oltre sette mesi. La speranza di vita alla nascita risulta come di consueto più elevata per le donne – 85 anni – ma il vantaggio nei confronti degli uomini – 80,6 anni – si limita a 4,5 anni di vita in più.
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