LA SALERNITANA VINCE SENZA I PATRON

La vittoria conseguita dalla Salernitana sul Cittadella ha dato alla classifica dei granata quella boccata d’ossigeno di cui si avvertiva da tempo la necessità. La speranza che i tre punti conquistati contro la formazione veneta, che si era presentata all’Arechi forte di una tradizione più che favorevole e di una difesa quasi bunker, potessero essere il primo passo verso un ripristino di un clima più disteso e sereno per il momento resta quanto meno sospesa. Da una parte, se la vittoria è stata accolta con sollievo da tutti i tifosi, dall’altra, però, non è stata seguita da una totale chiarificazione dei rapporti tra la società e la piazza. Sabato si è confermata l’esistenza di un fenomeno che è ormai datato e cioè quello di una sorta di diserzione silenziosa attuata in particolare da chi ha sottoscritto l’abbonamento, se è vero che solo una piccola parte degli abbonati si è recata all’Arechi per assistere alla partita. Ciò vuol dire che la proprietà non ha fatto breccia nel cuore della parte più numerosa della tifoseria, composta da chi vive in provincia o da chi non fa parte del famigerato zoccolo duro, anch’esso a sua volta ridottosi drasticamente durante questa stagione. Lasciando agli ultras il compito di ritrovare compattezza tra loro, Lotito e Mezzaroma dovrebbero ora rivolgersi anche al resto della tifoseria, a coloro i quali vanno in tribuna o nei distinti o preferiscono, per tante ragioni, restare a casa ma che non sono meno tifosi per questo. Il tifo è un universo variegato e frammentato. C’è chi segue la squadra sempre e comunque, chi deve conciliare la passione sportiva con altre esigenze, ma tutti i tifosi meritano rispetto da parte della società. Ed allora, l’assenza di Lotito e Mezzaroma in occasione della gara col Cittadella non è certo stato un bel segnale lanciato dalla proprietà che è chiamata a fare pubblicamente chiarezza circa le sue intenzioni per il futuro, il che non vuol dire dover promettere mari e monti. Si dice che ripetere possa giovare ed allora il concetto che merita di essere ribadito è il seguente: l’obiettivo della promozione intriga, ma non è prioritario rispetto all’auspicio di avere un club che sia un modello di organizzazione ed efficienza per strutture, marketing e settore giovanile tanto per citare dei settori in cui ad oggi la Salernitana appare carente. Così come pecca nella comunicazione e continua ad avere un atteggiamento di chiusura con l’attuazione ad oltranza di un silenzio stampa che sa tanto di ripicca e dispetto solo in prima battuta verso chi opera nel settore dell’informazione, visto che, alla fine dei conti, si risolve in un clamoroso autogol che genera un cortocircuito nei rapporti con i tifosi, privati della possibilità di formarsi una loro opinione dopo aver ascoltato la voce dei protagonisti. Il nodo in chiave futura resta sempre lo stesso: se ci si vuole aprire davvero, bisogna dare un segnale preciso di discontinuità con un modo di operare e di trattare la pubblica opinione che finora è stato troppo spesso offensivo. Il direttore sportivo Fabiani ha avuto in questo pieni poteri e, parafrasando la frase cult del film “Spiderman”, da un grande potere derivano grandi responsabilità. La deriva cui si è approdati è sotto gli occhi di tutti. La spaccatura nella tifoseria, la nascita di fazioni pro e contro sono di per sé una sconfitta per tutti, ma Salerno ha la maturità per recuperare unità di intenti e senso di appartenenza. Basterà mettere da parte interessi di parte e inutili protagonismi. Un esempio valga per tutti: sabato scorso, mentre alcuni tifosi si dedicavano alla pulizia del Donato Vestuti, una troupe televisiva girava uno speciale per il centenario granata proprio all’interno dello stadio di Piazza Casalbore. Sarebbe stato bello che le telecamere dell’emittente in questione avessero documentato anche questo. O, forse, è stato meglio così perchè certi gesti d’amore si fanno in silenzio e non hanno bisogno della vetrina. Tuttavia, ci permettiamo di lanciare una proposta: perchè non unire energie, idee, sforzi, la comune passione ed il comune senso di appartenenza per organizzare iniziative ed eventi in vista del centenario che coinvolgano tutti? Ogni tifoso, ogni club organizzato, ogni sportivo salernitano tiene a questa ricorrenza ed allora, al di là del programma ufficiale che, si spera, sia reso noto a breve da parte del Comune e della Salernitana, sarebbe bello ritrovarsi senza rivalità e divisioni intorno alla maglia granata che è l’unica e sola protagonista. E, magari, in quell’occasione invitare Lotito e Mezzaroma per dare loro un’ennesima dimostrazione di quanto Salerno ami la sua squadra.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto

1 commento su “LA SALERNITANA VINCE SENZA I PATRON

    Alex

    (Aprile 15, 2019 - 2:17 pm)

    2019-2020 non fate gli abbonamenti se vedete che lotirkio non ha preso 3-4 giocatori non figurine e sperando che li prenda a inizio ritrito no a fine chiusura mercato.Forza Salernitana 1919-2019

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