LOTITO VUOLE UN POSTO AL TAVOLO DEI GRANDI

Il tempo stringe. L’ultimatum di Tavecchio stavolta è stato perentorio. La Lega B deve eleggere un nuovo presidente entro e non oltre il 31 agosto. Per il momento in serie cadetta ci sono due fronti: quello di Stirpe, patron del Frosinone che sponsorizza Corradino dello Spezia e quello di Lotito che sogna di rientrare così anche in consiglio federale. L’imperatore Claudio è stato spodestato al tavolo dei grandi causa anche divergenza di opinioni con Andrea Agnelli della Juventus. Lotito si è preso una sorta di rivincita sul campo domenica scorsa all’Olimpico quando la sua Lazio ha sconfitto i campioni d’Italia nella supercoppa di Lega. Nel post partita, Lotito ha toccato velatamente anche l’argomento politica del calcio. Il co-patron di Lazio e Salernitana vuole di nuovo il suo scranno in consiglio federale e per riuscirci ha in mente il piano B e c’è anche chi sussurra che nella malaugurata ipotesi dovesse precipitare anche questo paracadaute potrebbe optare per un piano C. Al tempo. Per il momento Lotito lavora sotto traccia per ottenere il quorum e la maggioranza alla prossima assemblea elettiva che si terrà entro il 31 agosto. L’ultima. Per quattro volte consecutive, infatti, l’assemblea elettiva riunitasi a Milano per nominare il nuovo presidente di Lega B, dopo le dimissioni di Abodi, non ha raggiunto il quorum necessario per deliberare. L’ultima volta al civico quattro di via Rosellini del capoluogo meneghino si sono presentati solo 13 club su 22 aventi diritto. Impossibile eleggere il nuovo presidente per mancanza del numero legale (almeno 15). A disertare l’assemblea tutte le squadre che, di fatto, appoggiano Claudio Lotito nella scalata alla poltrona lasciata vacante da Abodi. Avellino, Carpi, Empoli, Foggia, Novara, Palermo, Perugia, Pescara e, naturalmente, Salernitana non si sono presentate all’appello. Da venerdì 4 agosto c’è stata la decadenza degli organi ed entro la fine del mese il dentro o fuori. Ancora dieci giorni o poco più, dunque, per capire il destino della serie cadetta. Il rischio commissariamento è dietro l’angolo.

Salerno e la Salernitana restano spettatori interessati. In caso di elezione, infatti, Lotito dovrebbe da statuto cedere le quote del club granata. Il suo socio e cognato, Marco Mezzaroma, ha dichiarato di non volere andare avanti senza di lui. Facile immaginare che mai come in questo momento il popolo granata guardi con attenzione alla politica del calcio. Fino ad oggi si sono registrate soltanto situazioni di stallo che. Candidati, avversari, fronde, fazioni e franchi tiratori. Il paradosso è che nessuno trarrebbe vantaggio dal commissariamento della lega. Il paradosso è che praticamente tutti i club di B si mostrano attivi, fattivi e collaborativi durante le assemblee di Lega, purchè non elettive. Quando si deve trattare l’argomento del nuovo numero uno, invece, si apre una crepa tra le parti. E pensare che quasi tutti i club sostengono, quasi sperano, che non ci siano le condizioni per il commissariamento. Nei fatti, però, nessuno ha fatto un passo in avanti per evitarlo. A fine agosto, la sentenza definitiva. Senza più appelli. Si spera. In caso contrario c’è chi sussurra che Lotito possa pensare di entrare in Consiglio federale in quota lega Pro. Ma questa è un’altra storia.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta