MORO-PESTRIN, BINOMIO DIFFICILE

Uno dei due è di troppo. La coesistenza tra Pestrin e Moro è a dir poco difficile, ma Torrente insiste su un binomio che fatica lui stesso a declinare. I due centrocampisti hanno caratteristiche simili, il tecnico continua a schierarli contemporaneamente, costringendo quasi sempre Moro ad un ruolo di sacrificio come mezzo destro del centrocampo della Salernitana. L’ex Empoli, invece, darebbe molto di più se impiegato da centrale del centrocampo. Al posto del capitano, insomma. O in una staffetta, eventualmente. Ma non insieme. Non certo in un centrocampo a “tre” in cui i due finiscono sovente per pestarsi i piedi, oppure per snaturare il compagno nelle vesti di inedito alter ego.

Altro discorso sarebbe con un atteggiamento tattico diverso. In un 4-2-3-1 ad esempio i due centromediani metodisti andrebbero a nozze. E sarebbero addirittura uno funzionale all’altro. Un modulo questo che risulta indigesto a Torrente. Il tecnico ha cambiato spesso pelle alla Salernitana, ma non ha mai derogato da un centrocampo almeno con tre interpreti. Uniche eccezioni quando si è ritrovato in inferiorità numerica. In quel caso, però, la mediana granata paradossalmente si è addirittura rinforzata, oppure – come capitato a Pescara – ha visto Pestrin arretrare in difesa. Ironia della sorte quando Moro e Pestrin non giocano sulla stessa linea, a meno che non sia proprio davanti al pacchetto arretrato, le cose vanno molto meglio. E’ capitato a Pescara, si è ripetuto ogni qual volta la Salernitana ha giocato in dieci e si è visto anche domenica scorsa contro il Trapani quando Moro è stato addirittura prestato nell’inedito ruolo di terzino destro.

La convivenza difficile tra i due ha radici profonde. Già nello scorso anno, quando Moro arrivò in granata, si capiva che i ruoli erano simili. L’ex Empoli è un centrale prestato al fianco destro proprio per far spazio al capitano. Menichini a dire il vero non ebbe grosse difficoltà nel gestire la concorrenza, favorito anche dalle parecchie assenze di Pestrin tra squalifiche – tante – qualche acciacco e la necessità di tirare un po’ il fiato.

Torrente finora si è intestardito nel farli giocare insieme. Domenica scorsa ha giustificato le sue scelte dicendo che Moro ha anche fatto la mezzala. Anche… appunto. Anche Donnarumma ha fatto l’esterno offensivo ai tempi del Gubbio con Torrente che due mesi or sono lo aveva battezzato in quel ruolo. Proprio dopo la sconfitta con il Trapani, però, l’allenatore per la prima volta ha recitato il mea culpa su Donnarumma, ammettendo che non ha più quei movimenti. Lo farà anche con i due centrocampisti? Per il momento insiste sulla coesistenza.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta