MOVIDA, LA METAMORFOSI TRA SACRO E PROFANO –

Più auto parcheggiate, in una zona a traffico limitato che esercizi commerciali e di ristorazione che pullulano di vita. E’ la fotografia della Movida salernitana che emerge da un giro nel cuore del centro storico di Salerno in una serata come le altre. In un giro fatto di domenica, quindi in un giorno festivo, si vede piazza Largo Campo, da sempre il cuore della movida salernitana, invasa dalle auto parcheggiate. E spostandosi verso il rione delle Fornelle la scena si ripete. In molti casi si tratta di permessi rilasciati per gli ospiti delle strutture ricettive situate nel centro storico che però contribuiscono a far emergere un’immagine diversa e meno gradevole di quella immaginata per la rinascita del cuore antico, liberato dalla auto e consegnato

ai pedoni. Volendo chiudere un occhio sui motorini che sfrecciano, la movida a Salerno oggi è anche questo, al di là ed oltre dei numeri che come diffuso dal quotidiano La Città piazzano la provincia di Salerno al sesto posto per numero di imprese collegate al settore. La movida è morta ci chiediamo? La risposta non la conosciamo e chiediamo alle immagini un aiuto. Troviamo turisti che passeggiano, ma anche locali vuoti. Empanadas e kebab hanno la meglio sulla pizza, ma questa è la globalizzazione. Chiudiamo il giro davanti alla chiesa di Santa Lucia. E’ l’immagine più bella che portiamo via di questa passeggiata nella Movida. Il parroco Don Felice sceglie anche per quest’estate di spostare all’aperto e fino a San Matteo la messa della domenica alle 23. L’idea piace, c’è gente che attende ed assiste alla messa, di ogni età. E a pochi passi anche chi cuoce kebab e cibo indiano con l’odore delle spezie che si unisce a quello dell’incenso.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro