ROSINA OUT, TRA GINOCCHIO E ANAGRAFE

Rosina si, Rosina no. Il tormentone dello scorso anno rischia di trasformarsi in un giallo in quest’avvio di stagione. Il capitano lamenta un problema al ginocchio che si trascina da tempo ed è rimasto fuori nel match di lunedì sera con la Ternana. Bollini non lo ha neppure convocato, dopo che negli ultimi due giorni sul sito web del club granata c’erano appena due righe sulle sue condizioni fisiche, ma gli addetti ai lavori tradivano fiducia. Così non è stato. L’attaccante ha visto il match con le fere dalla tribuna ed ora, in quello che resta l’unico ponte di comunicazione con la squadra durante gli allenamenti – perennemente a porte chiuse – sembra che il capitano continui in un protocollo di lavoro differenziato. Tutto a causa della solita infiammazione al tendine rotuleo del ginocchio destro che si trascina da un anno. La speranza che il ritiro potesse avergli fatto bene e che l’attaccante potesse tornare ad essere quel Rosinaldo che i tifosi granata ancora aspettano si è scontrata con il consueto acciacco fisico, probabilmente accentuato anche da una carta d’identità non più verdissima. Il capitano a gennaio prossimo spegnerà 34 candeline ed ha ancora tre anni di contratto con la Salernitana.

Martedì scorso, alla ripresa dei lavori il giocatore si è allenato a parte (insieme a Schiavi che pure era finito in tribuna per un problema intestinale) e lo stesso ha fatto anche ieri al Mary Rosy. Con due giorni ancora di lavoro prima della trasferta di Carpi è facile immaginare che Rosina sia costretto ancora a mordere il freno. Quanto meno il rischio di partire dalla panchina è concreto. Finora l’avvio del capitano è stato tutt’altro che brillante, come pure ci si augurava dopo una stagione a dir poco anonima. Le dichiarazioni di Mezzaroma molto prima dell’inizio del campionato che aveva puntato l’indice contro un rendimento al di sotto delle aspettative, la risposta del suo procuratore, poi quella dello stesso giocatore in ritiro a Roccaporena… E’ stata un’estate tormentata per l’ex Zenit che sperava poter rispondere con i fatti sul campo. In campo, però, almeno fino ad oggi, almeno fin quando si è visto sul rettangolo verde, è stato il solito Rosina. A corrente alternata. Un incubo nel match con l’Alessandria in coppa all’Arechi fino all’assist per Sprocati. Copia-incolla a Carpi con un assist per Zito e quel tiro che si è stampato sul palo invece di regalare la qualificazione ai granata prima dei rigori (che ha pure fallito). Impalpabile a Venezia fino ad arrivare all’amichevole con l’Agropoli in cui ha sentito anche i fischio dei tifosi dopo avere fallito un gol facile facile contro l’undici di De Cesare. Ci si aspettava la reazione all’esordio all’Arechi. Non c’è stata perché non c’è stato Rosina. In attesa che il capitano – si spera – possa tornare ad essere Rosinaldo.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta