SALERNITANA: IL FALO’ DELLE VANITA’

Chiuso il mercato, ora Angelo Gregucci sa con quali calciatori dovrà affrontare le sedici gare che restano da disputare nel girone di ritorno. La rosa della Salernitana presenta 18 over, compreso il portiere Russo che potrebbe finire di nuovo fuori lista qualora la società riaccogliesse a tutti gli effetti Volpicelli, bloccato dalla mancata radiazione del Pro Piacenza che potrebbe arrivare nei prossimi giorni o nel caso in cui si decidesse di sondare il mercato degli svincolati per inserire in organico un ulteriore tassello. Del resto, anche lo scorso anno la Salernitana tesserò Akpa a febbraio, una volta chiusasi la finestra invernale del mercato. Al momento, però, la rosa della Salernitana è stata interessata dagli arrivi del terzino sinistro Walter Lopez dalla Ternana, classe ’85, dell’albanese Memolla, altro esterno mancino, classe ’92, prelevato dall’Hajduk Spalato, dal ritorno in prestito di Minala dalla Lazio e dall’ingaggio dal Parma di Emanuele Calaiò, classe ’82. In compenso, il club granata ha salutato Vitale, passato al Verona, Bellomo, finito alla Reggina, girato in prestito Castiglia alla Ternana e Kalombo al Rimini, ma, soprattutto, ha messo a segno due cessioni pesanti come quella di Bocalon, trasferitosi al Venezia per una cifra superiore ai trecentomila euro e quella di Casasola alla Lazio. L’argentino è stato valutato due milioni e mezzo ma resterà in granata fino a giugno. Pur avendo accolto nell’ultimo giorno di mercato due calciatori che hanno superato di molto i trent’anni, ai quali sono stati garantiti contratti piuttosto lunghi in ragione dell’età, la Salernitana ha sicuramente sistemato il bilancio con le cessioni di Bocalon e Casasola. Pazienza se ai risultati finanziari ottenuti non abbiano fatto riscontro quelli prettamente tecnici, visto e considerato che è fallito l’assalto a Ceravolo, forse mai davvero trattato se si pensa che la Salernitana voleva ingaggiarlo in prestito. All’ultimo è saltato anche il trasferimento di Dezi, un calciatore sicuramente valido ma che avrebbe obbligato Gregucci a cambiare di nuovo modulo, dal momento che è una mezzala pura e non si sarebbe adattato a giocare in un centrocampo a due. L’asse col Parma ha comunque portato ad un risultato: il club ducale, a fine stagione, riscatterà Mattia Sprocati dalla Lazio che, la scorsa estate, lo aveva acquistato dalla Salernitana senza una reale necessità tecnica, visto che i biancocelesti giocano con il 3-5-2, ma solo per far sì che il bilancio del club granata potesse vantare una cospicua plusvalenza. Senza voler bocciare prima di vederli in campo i nuovi acquisti operati dalla Salernitana, quello che non è piaciuto è stato il modo di muoversi della dirigenza e della proprietà, apparsi distaccati e quasi disinteressati all’argomento mercato fino a dopo la gara con il Lecce e poi piombati a Milano con l’ostentata volontà di provare quasi a rifare la squadra. Sì, perchè se fossero arrivati Dezi e Ceravolo, Gregucci si sarebbe trovato con potenziali quattro nuovi titolari in un sol colpo con tutto ciò che avrebbe comportato la circostanza in termini di inserimento di costoro nei meccanismi di una squadra che ancora non ha trovato la sua identità. E, se proprio alla Salernitana premeva ingaggiare un centrocampista ed un attaccante, perchè fermarsi a Dezi e Ceravolo? Oltre il Parma, infatti, è lecito pensare che ci sia un mondo di opportunità. Quella più grande l’ha avuta la Salernitana che avrebbe dovuto e potuto provare a riconquistare i tifosi con un mercato tempestivo, incisivo ed efficace e non col solito copione last minute. Ora sarà il campo a parlare, ma al di là del piazzamento finale in classifica, resta l’amarezza di fondo per l’ennesima incompiuta.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto