SALERNITANA: LA POLITICA DEI PICCOLI PASSI

A piccoli passi, un punto alla volta: la Salernitana infila ad Ascoli il terzo pareggio di fila e, se da un lato allunga a quattro la serie di risultati utili, dall’altro non può non coltivare altri rimpianti per aver mancato l’occasione di prendere tre punti tutti insieme contro un avversario non trascendentale. Sannino si gode la continuità di risultati e, nella serata in cui ha proposto un moderato turnover che non ha riguardato giocatori cardine come Vitale, Della Rocca, Bernardini, Improta e Coda, ha ritrovato la squadra manovriera ed in grado di gestire il pallone che era mancata in larghi tratti della gara con l’Entella. Al netto di tutto, però, la Salernitana ha sfiorato il gol solo su calcio piazzato quando la pennellata mancina di Caccavallo è andata ad incocciare contro la traversa marchigiana. Su azione, invece, i granata hanno prodotto poco, non mettendo mai o quasi Coda nelle condizioni di battere a rete. Il rammarico aumenta in virtù del fatto che in panchina Sannino aveva sia Rosina sia Donnarumma, due in grado di spaccare la gara subentrando. Se il bomber di Torre Annunziata è rimasto per la terza volta nelle ultime quattro a guardare, Rosina, invece, ha avuto a disposizione una porzione di match per incidere. Il fantasista calabrese è rimasto ai margini della partita, provando giocate leziose e poco pratiche, rinunciando in un paio di circostanze a calciare verso la porta o a disegnare col suo sinistro assai educato traiettorie precise per la testa dei compagni appostati in area. Ed alla fine, pur avendo controllato il match per buona parte dello stesso, la Salernitana deve anche ringraziare Terracciano, determinante sull’incursione di Gatto, smarcato a due passi dal gol da un geniale tacco di Cacia. L’ex di turno ha sbagliato il controllo ed ha calciato sul palo più vicino, laddove Terracciano era pronto a chiudere lo specchio. Pari stretto, ma comunque da non buttare perchè i punti presi in trasferta sono sempre utili. A patto, però, di dare sostanza e solidità alla classifica attraverso prestazioni più redditizie in casa. Nel grigiore generale di un campionato mediocre a dir poco, infatti, la Salernitana non si sta certo distinguendo. La classifica dei granata non è entusiasmante, visto che 12 punti in 11 partite rappresentano un bottino magro che non mette al sicuro la squadra di Sannino da eventuali e per nulla auspicabili coinvolgimenti nella bagarre retrocessione ma che, al tempo stesso, non le impedisce neanche di guardare verso la zona playoff. Certo, se Sannino ha dichiarato a fine gara che la società gli abbia chiesto solo la salvezza, non c’è da lasciarsi andare alla speranza di poter vedere qualcosa in più e di lottare per inseguire – ciò che più conta – obiettivi più stimolanti. Ieri, ad Ascoli, la Salernitana non è stata inferiore ai bianconeri di casa, ma neanche ha avuto il guizzo, il cambio di passo, la cattiveria necessari per mettere le mani sui tre punti. A piccoli passi i granata si muovono, ma, di certo, la possibile svolta di fine ottobre non è arrivata. Ora, però, non potrà tardare ulteriormente la vittoria.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto