Cinque mesi fa, pochi giorni dopo la festa di San Matteo, proprio di recente citato dal patron Lotito a proposito del suo rapporto conflittuale con i tifosi disertori, la Salernitana conquistava contro lo Spezia la prima vittoria del suo campionato. C’era Bollini in panchina, era la prima volta della difesa a tre e c’era Rodriguez a vestire i panni dell’eroe di giornata. Un girone dopo è rimasto ben poco, se non le sfuriate di Lotito e la difesa a tre. Per il resto, la Salernitana è a caccia della sua identità che tante volte in stagione ha pensato di aver trovato e che, come testimonia l’incostanza di risultati, non ha mai veramente conquistato. A La Spezia, contro le aquile di Gallo che sono ad un passo dai playoff e vogliono compiere il salto di qualità, la squadra di Colantuono dovrà provare a dare la svolta alla sua stagione tornando a casa con un risultato positivo. La vittoria manca dal match col Venezia e nelle ultime due partite l’attacco s’è inceppato, ma Colantuono resta ottimista ed ha cercato di caricare squadra e tifosi mettendola sul piano della grinta e del carattere. In fondo, in B, visto l’equilibrio che c’è, occorre avere dosi abbondanti di questi ingredienti, specie quando la qualità fa difetto. In alcuni ruoli la Salernitana è carente, incompleta, non avendo completato il suo percorso di crescita tecnica con un mercato all’altezza dell’obiettivo dichiarato. Ora che la classifica non è più così rassicurante, ora che i nodi stanno venendo al pettine, c’è bisogno di ritrovare risultati, gol, fiducia per evitare guai peggiori. I tifosi sono disorientati e stanchi, delusi da un copione che propone con implacabile regolarità le stesse scene. Stasera, però, ci saranno occhi solo per ciò che saprà fare la Salernitana al Picco. Colantuono deve raddrizzare la rotta della nave per condurla verso la salvezza, l’unico traguardo possibile ora come ora. E stasera non sarà certo una partita facile. Il tecnico dovrà metterci del suo, toccando le corde giuste e trasmettendo alla squadra messaggi semplici e diretti. Pochi fronzoli, niente alibi: ora servono solo i punti.
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