SALERNITANA: ULTRAS INDIGNATI E DOMANI C’E’ IL DERBY A BENEVENTO

Il derby di domani a Benevento non può nemmeno considerarsi la prova d’appello perché la rottura fra la Salernitana e gli ultras è ormai acclarata. Dopo la sconfitta di Trapani ed il chiarimento all’aeroporto con uno sparuto gruppo di tifosi, la partita con la Spal avrebbe dovuto segnare il riscatto dei granata che, invece, si sono arresi agli estensi pagando – per citare le parole di Bollini, ormai anch’egli vittima della confusione in cui puntualmente sono caduti quasi tutti gli allenatori granata negli ultimi anni – la negatività esterna, ossia quel clima di contestazione prepartita che non li ha stimolati ma li ha, a detta del tecnico, appesantiti nella testa e nelle gambe. Dopo la contestazione seguita alla sconfitta di martedì, dopo il blitz nel ritiro di Paestum dove è stato esposto uno striscione che accompagnerà tutte le prossime partite dei granata, gli ultras hanno esternato il proprio stato d’animo con un comunicato in cui traspaiono amarezza, delusione e sfiducia, ma anche il solito, incrollabile attaccamento alla maglia. “Martedì sera l’ennesimo triste epilogo di una partita giocata senza carattere da una squadra che si è dimostrata indegna; una squadra costruita dai due presidenti Lotito e Mezzaroma, sotto la regia di Fabiani, che si mostrano forti a parole ma non sono realmente innamorati di Salerno e rispettosi dei Salernitani. A cominciare dalla prossima trasferta a Benevento, noi ultras della Curva Sud Siberiano esporremo un unico striscione che rispecchierà il pensiero comune a tutti i gruppi e sarà rivolto a chi sta disonorando il nome della nostra città. In questo modo vogliamo far conoscere la nostra idea ad ogni tifoso della Curva, auspicandone una generale condivisione. Il nostro sostegno è incondizionato per la maglia, ma non per chi la rappresenta. Dove finisce lei iniziamo noi. Ultras Curva Sud Siberiano”. Questo il testo del comunicato che è stato affisso in diversi punti della città e che segna in maniera netta il distacco tra la parte più calda della tifoseria e chi rappresenta la Salernitana, in campo e fuori. La settimana corta del derby è stata caratterizzata da tensioni e beghe interne. Il caso Rosina è solo la punta di un iceberg che ha svelato l’incapacità della società nel tenere sotto controllo tensioni e malumori all’interno della squadra, ma, forse, proprio una vigilia agitata era quello che ci voleva per destare il gruppo da una sorta di torpore, da quel senso di appagamento subentrato dopo la vittoria di Vicenza che aveva dato a qualcuno l’illusione di essere ciò che nelle successive partite il campo ha dimostrato che non è. O non è ancora. In questo c’è grande responsabilità da parte della proprietà che non ha dato, a gennaio, l’impulso decisivo per consentire alla squadra di fare il salto di qualità, che non ha ancora compreso che Salerno merita un progetto di senso compiuto che non è legato solo al risultato sul campo ed alla classifica, ma che richiede scelte precise, forti, coraggiose. Salerno non ammette mezze misure, non può vivere nel limbo, ma vuole tornare a riscaldarsi per una squadra degna della passione e dell’amore che da sempre contraddistinguono il pubblico granata. Gli ultras hanno ancora una volta dato la scossa, ma la gran parte del  tifo salernitano condivide un sentimento di stanchezza, sfiducia, disillusione. C’è bisogno di un cambio di passo. Domani ci sarà il derby, il cui esito, anche positivo, non salverà la stagione e non cambierà i giudizi ma, di certo, dovrà servire a dare risposte. Bisognerà capire se la squadra, la società, la dirigenza avranno colto i segnali lanciati dai tifosi. 

Autore dell'articolo: Nicola Roberto