SALERNO CELEBRA LA GIORNATA DELLA MEMORIA

A settantaquattro anni dalla liberazione del campo di stermino di Auschwitz, «l’orrore indicibile che si spalancò davanti agli occhi dei testimoni ci interroga e ci sgomenta ancora oggi». Mentre con queste parole il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha aperto il suo discorso al Quirinale, in occasione della cerimonia per celebrare la Giornata della Memoria che quest’anno dedicato alle «Donne nella shoah»,  anche a Salerno in prefettura si è svolta la cerimonia commemorativa in ricordo dello sterminio del popolo ebraico e dei deportati. La giornata della memoria,  organizzata dalla Prefettura di Salerno in collaborazione con il comitato di Salerno della Società Dante Alighieri , si è aperta con la recitazione di alcuni brani degli studenti dell’istituto De Filippis Galdi di Cava de’ Tirreni, l’intonazione dell’inno di Mameli. A prendere la parola è stato il prefetto di Salerno Francesco Russo che, rivolgendosi soprattutto ai giovani,  ha sottolineato quanto gli eventi di Auschwitz abbiano caratterizzato la discriminazione e l’intolleranza. Ciò che colpisce ha detto è la de-umanizzazione della quale gli ebrei e non solo furno vittime, ma oggi questi fatti devono portarci a reagire alle ingiustizie, la lezione della Shoa deve essere quella di praticare l’inclusione. L’evento nel salone azzurro della prefettura è stata caratterizzata  dalla consegna delle medaglie d’onore conferite dal Presidente della Repubblica. 7 i cittadini della provincia di Salerno rinchiusi nei lager nazisti (Giovanni Albano di Bracigliano, Aniello Barbaria di Pagani, Antonio Bruno di Piaggine, Paolo Costantino di Roccapiemonte, Emiddio Paraggio di Battipaglia, Goffredo Sessa di Serre) insigniti dell’imporrante riconoscimento. L’unico ancora in vita Felice Magliano di 105 anni di San Giovanni a Piro che stamani per la distanza dal suo comune non era presente, ma per lui ha ritirato la medaglia il nipote Sandro Paladino.

Autore dell'articolo: Barbara Albero