SALERNO, GIUSTIZIA A RISCHIO DERIVA BUROCRATICA –

Com’era facile prevedere ancora una volta la Cittadella Giudiziaria e le difficoltà di trasloco nel nuovo palazzo di giustizia di Salerno rivestono un ruolo da protagonista nelle relazioni che i vertici della giustizia salernitana hanno presentato ai rappresentati della magistratura, degli avvocati ma anche del Csm e del Ministero guidato da Bonafede, parlamentari e autorità cittadine, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, forse per l’ultima volta celebrato in via Roma. Dopo un accenno alla “pagina indimenticabile della storia giudiziaria del distretto di Salerno” come la presidente Iside Russo ha

definito lo sbarco ed il recupero di 26 migranti morte giunte al porto di Salerno, la stessa presidente si è lungamente soffermata sui lavori della Cittadella ponendo l’accento sui risultati ed i tempi di realizzazione, assicurando in modo particolare agli avvocati che hanno scioperato per i disagi, ulteriori verifica di funzionalità degli impianti, riconoscendo criticità come per esempio il ridotto numero di ascensori e problemi da risolvere ma aggiungendo che “i ripetuti rilievi in diversi giorni ed in diverse fasce d’orario attestano che la temperatura nelle aule d’udienza oscilla trai 18 ed i 23 gradi, rispondendo così ad una delle lamentele. Per quanto riguarda i dati delle pendenze dinanzi alle due sezioni civili, i numeri snocciolati dalla presidente della Corte d’Appello di Salerno parlano di una diminuzione del 12%, ed il problema maggiore è rappresentato proprio dal cospicuo arretrato accumulatosi negli anni, anche per la soppressione delle sedi distaccate ed il trasferimento nella sede centrale di migliaia di procedimenti.
I suoi numeri trovano tutti d’accordo, ma freddi nelle reazioni, congelate dalle cifre. A scaldare la platea, è invece, il procuratore generale Leonida Primicerio: la sua relazione conquista sorrisi, applausi e tanti cenni d’assenso. Il suo è stato, nel solco e nel ricordo commosso di Lucio Di Pietro, del quale ha indossato la toga, un grido di sofferenza per la troppa burocrazia che ingessa, ritarda ed ostacola il lavoro dei giudici. “Si premia la quantità, ma le decisioni, – ha detto Primicerio- devono essere prima di tutto giuste”. Il procuratore ha dipinto dirigenti degli uffici affannati dai troppi adempimenti e ha fatto riferimento esplicito ad una deriva burocratica che rincorre un’efficienza soltanto formale. Primicerio che ha definito assemblee di condominio le conferenze permanenti e ha chiesto una sburocratizzazione di tutto il sistema. Tra le sedi più sofferenti il tribunale di Nocera Inferiore come confermato anche dal capo della procura Antonio Centore.
A soffermarsi sui problemi della cittadella giudiziaria è stato anche il presidente dell’Ordine degli avvocati di Salerno, Amerigo Montera rivendicando il ruolo critico avuto proprio dalle toghe salernitane nel combattere una battaglia su questo fronte. A difendere le ragioni dello sciopero il rappresentate dei penalisti, Michele Sarno per il quale “la giustizia non deve solo essere giusta ma anche apparire giusta nell’immaginario collettivo”.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro