Al Partenio la vittoria del cuore, dell’irrazionalità, al Piola il blitz della ragione e della testa. La miglior salernitana della stagione, una delle migliori degli ultimi anni, ha colto nel giorno più importante, nel momento più delicato, la vittoria più bella e significativa. Il test di Novara, contro un avversario forte, lanciato, reduce com’era da tre vittorie consecutive l’ultima delle quali colta sul campo del Palermo, ha detto che la squadra di Bollini, al netto di tutte gli appunti che le sono stati mossi, ha un cuore ma anche una testa. Il cuore lo si era già apprezzato in occasione del derby di Avellino e prima ancora contro il Pescara e a Parma, la testa è una piacevolissima scoperta di ieri perchè non era facile giocare a testa alta in Piemonte e la Salernitana lo ha fatto nonostante i tanti cambi voluti da Bollini, senza dubbio un ulteriore titolo di merito. Ed attenzione perchè proprio i cambi decisi dal tecnico, vuoi per necessità, vuoi per scelta, hanno probabilmente diradato molte nubi che accompagnavano il caracollante cammino della squadra. Perchè, ad esempio, in mediana il tandem composto da Minala e Ricci, come già si era visto ad Avellino nella fantastica mezz’ora finale, ha tutto per poter fare bene, sia muscoli che qualità tecniche, mentre in prima linea Rossi non può più essere considerato come un’intrigante alternativa a Rodriguez e Bocalon, tutt’altro, mentre Gatto è l’esterno giusto per completare il tridente già forte dello straripante Sprocati. Ecco, probabilmente a Novara, nella serata più difficile, Bollini ha finalmente trovato la formula giusta e gli interpreti più appropriati. Verranno, come è ovvio che sia, momenti difficili e partite complicate, ma intanto sarà bene non deviare da questa traccia faticosamente costruita e se così è è anche merito di Bollini le cui scelte, il cui equilibrio, andrebbe, probabilmente, meglio valutato. E ora? E ora dovrebbe venire il bello perchè assodato l’equilibrio che regna sovrano in campionato, le qualità della salernitana e le grandi potenzialità della piazza, sarebbe bello, oltre che giusto, lasciarsi andare, sperare e sognare. Possiamo farlo?
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