SANITA’, IL GIUSTO ORARIO FA RISCHIARE IL TRACOLLO –

L’entrata in vigore, dal 25 novembre, della direttiva europea sull’obbligo del riposo minimo di 11 ore continuative nell’arco delle 24 ore rischia di mandare in tilt la Sanità, che avrebbe bisogno di reclutare invece nuove figure professionali necessarie per garantire i livelli essenziali di assistenza.

Le nuove regole, sottolinea i sindacati di categoria servono a garantire la sicurezza delle cure e a ridurre il rischio clinico ma a fronte del blocco del turn over in sanità, negli ospedali potrebbero però non esserci medici e infermieri sufficienti a poter rispettare la direttiva. Lo hanno rimarcato stamani con forza le organizzazioni sindacali nel corso di in incontro che si è svolto presso l’Aula Sindacale dell’Ospedale Ruggi D’Aragona di Salerno anche per discutere della manifestazione che si terrà domani a Roma. I sindacalisti hanno lanciato un appello al governatore Vincenzo De Luca, per evitare il tracollo occorre un reclutamento straordinario.

“La situazione, a Salerno, è drammatica scrive in una nota il Collegio Infermieri di Salerno  I coordinatori hanno difficoltà nel garantire i turni per dicembre. Se non si vogliono trovare soluzioni, si abbia il coraggio di chiudere gli ospedali”.

Si corra ai ripari, subito”, è il grido d’allarme lanciato dal presidente del Collegio degli Infermieri di Salerno, Cosimo Cicia, all’indomani della entrata in vigore, il 25 novembre scorso, della normativa europea che rivede turni e riposo.

“Pensiamo ai rimedi sempre al fotofinish  – aggiunge -. Eravamo a conoscenza della normativa dal 2014 e, come al solito, arriviamo sempre al giorno prima per decidere di non decidere. La situazione è drammatica, ripeto. La carenza del personale infermieristico negli ospedali sta mettendo in difficoltà i coordinatori che non riescono a garantire i turni, in corsia, per dicembre. La Regione, che sta rientrando dal deficit contratto in passato, metta in campo tutte le azioni possibili e concrete per evitare lo sfascio. Si sblocchi il turn over, si punti alla mobilità. Oppure si abbia il coraggio di chiudere gli ospedali”, conclude provocatoriamente il presidente dell’Ipasvi.

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Autore dell'articolo: Barbara Albero