SCAFATI: FRODE FISCALE ED EVASIONE, OPERAZIONE DELLA GDF

Stamane, i Finanzieri del Comando Provinciale di Salerno, in esecuzione di un decreto emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Nola, su richiesta della Procura della Repubblica di Nola, hanno sottoposto a sequestro preventivo diverse unità abitative, unitamente ad un vasto appezzamento di terreno adiacente, del valore commerciale di oltre 2,5 milioni di euro, nel Comune di Somma Vesuviana.Gli immobili erano nella disponibilità di due coniugi, originari dei Paesi vesuviani: gli investigatori sono convinti che costituiscano l’investimento di una rilevante evasione fiscale.Le indagini di polizia giudiziaria, condotte dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Scafati, hanno avuto origine da una verifica fiscale eseguita nei confronti di una società dedita alla commercializzazione di prodotti informatici e hanno consentito di individuare un complesso meccanismo di frode all’IVA, realizzato attraverso l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
Il successivo sviluppo di tali risultanze investigative – condotto attraverso l’esame delle movimentazioni sui conti correnti bancari riconducibili alla società – ha permesso alle Fiamme Gialle di identificare ulteriori due società immobiliari, con sede a San Marino, le quali, così come accertato anche a seguito di attività rogatoriale disposta dall’Autorità Giudiziaria ed eseguita direttamente dai Finanzieri nel territorio della Repubblica del Titano, costituivano il terminale dei proventi dell’evasione.Entrambe le compagini avevano un fittizio domicilio fiscale in Italia, a San Giuseppe Vesuviano, presso lo studio di un commercialista, allo scopo di schermare e rendere più difficoltoso l’accertamento dell’identità dei reali proprietari.
Gli elementi investigativi raccolti hanno consentito a questa Procura di richiedere l’emissione del provvedimento ablativo, relativamente al prestigioso complesso immobiliare ed all’annesso terreno di oltre 4.700 mq. Il decreto è stato notificato a sette soggetti, alcuni dei quali ancora oggi residenti a San Marino: si tratta di coloro che hanno posto in essere, a vario titolo, le condotte riciclative oggetto di contestazione.
L’esecuzione del provvedimento conferma l’impegno dell’Autorità Giudiziaria Nolana e della Guardia di Finanza di Salerno nel contrastare con misure efficaci ogni forma di illecito arricchimento patrimoniale realizzato anche attraverso la commissione di reati tributari.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro

1 commento su “SCAFATI: FRODE FISCALE ED EVASIONE, OPERAZIONE DELLA GDF

    Avv. Federico Pau

    (Novembre 28, 2018 - 10:34 am)

    Trattandosi di un argomento connesso, colgo l’occasione per un breve commento legal-tributario, ed in particolare per spiegare la distinzione tra fatture false oggettivamente e fatture false soggettivamente, distinzione che può essere utile avere in mente per meglio capire quando un articolo di cronaca si riferisce ad un caso e quando all’altro.
    Cosa si intende per fatture emesse a fronte di “operazioni oggettivamente inesistenti”?
    Si intende che, a parere dell’Agenzia delle Entrate, l’acquisto non è mai avvenuto od il servizio non è mai stato reso. Per converso, il prezzo che figura in fattura non è mai stato corrisposto.
    In questo caso secondo l’Agenzia delle Entrate la fattura sarebbe stata emessa per alzare i costi e, quindi, di conseguenza diminuire i redditi (su cui vengono calcolate le imposte).
    Negli ultimissimi anni (2017 e 2018) uno dei metodi più comuni utilizzati dall’Agenzia delle Entrate per accertare l’emissione di fatture false (totalmente o parzialmente) è il c.d. spesometro, e dal prossimo periodo di imposta (2019), almeno per quanto riguarda le transazioni nazionali, sarà la fattura elettronica.
    Caso diverso è quello delle fatture emesse a fronte di operazioni soggettivamente inesistenti.
    Cosa sono le operazioni soggettivamente inesistenti?
    Sono operazioni che sono avvenute. Acquisti che sono effettivamente stati fatti o servizi che sono effettivamente stati prestati. Lo stesso prezzo o corrispettivo è stato effettivamente pagato. Tuttavia, le parti della transazione (ad esempio acquirente o venditore) sono diverse da quelle indicate nella fattura.
    Un esempio di questa ipotesi l’abbiamo quando il venditore da cui il cliente ha acquistato ha rilasciato al cliente una fattura a nome di un altro (magari costituito proprio per emettere le fatture ma che non pagherà le proprie tasse o addirittura non presenterà la dichiarazione).
    Quindi i due casi sono molto diversi dal punto di vista sostanziale, anche se in entrambi i casi si parla genericamente di fatture false o fatture per operazioni inesistenti.
    I miei personali migliori saluti
    Avv. Federico Pau

I commenti sono chiusi