La Lega B va allo scontro con la giustiazia amministrativa ma anche con la Figc. E’ quanto emerso dalla riunione dei diciannove club cadetti, a Milano. La volontà delle società è di proseguire per la strada tracciata ad agosto, quando si decise di dare vita ad un campionato monco senza procedere ad alcun ripescaggio. La B ha annunciato, attraverso il suo presidente, Balata, l’intenzione di presentare ricorso d’urgenza al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar del Lazio che si è pronunciato a favore del format a 22 squadre rinviando al 26 marzo 2019 la discussione nel merito. La Figc del neo elette presidente, Gabriele Gravina, fino a ieri numero uno della Lega Pro, che era favorevole ai ripescaggi in B, non ha potuto che prendere atto della pronuncia del Tar a cui ha fatto sapere che non si opporrà. L’esordio del mandato del neo presidente federale non è esaltante. Una pilatesca presa di posizione è quanto di peggio potesse servire alla credibilità, già disintegrata in pezzi sempre più piccoli, del movimento calcistico, incapace di uscire da una situazione grottesca e paradossale, preso in mezzo da interessi particolari dei club e da un meccanismo che regola i rapporti tra giustizia sportiva ed ordinaria che è giunto al capolinea, visto che da mesi si rincorrono decisioni dei vari tribunali senza che nessuna abbia sortito un effetto tangibile. Siamo alla fine del mese di ottobre e nel panorama professionistico italiano non ci sono certezze con l’Entella che ha esordito in serie C e poi non ha più messo piede in campo, la Viterbese che non ha neanche iniziato la stagione perchè non gradisce il girone in cui è stata inserita, altre squadre, dal Catania al Novara, passando per Siena, Ternana e Pro Vercelli, che non hanno disputato le prime giornate del campionato di terza serie, poi sono scese in campo ed ora si fermano di nuovo in attesa di altre novità. La Lega B non ne vuol sapere e contrattacca: se i club ricorrenti mirano al ripescaggio o, in alternativa (neanche tanto velata), ad un cospicuo risarcimento, anche le diciannove società cadette sono pronte a chiedere i danni per una situazione assurda di cui, ovviamente, nessuno è responsabile. Il prossimo 30 ottobre dovrebbe essere scritta un’altra pagina in occasione di un consiglio federale urgente e straordinario. Per ora si gioca, ma del diman non v’è certezza.
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