Nel ritiro di San Gregorio Magno la Salernitana si sente ormai a casa. Dopo il soggiorno prolungato durante l’ultima settimana del girone di andata, quando la squadra partì per il ritiro dopo la sconfitta di Carpi, a seguito della quale Gregucci prese il posto del dimissionario Colantuono, e dopo il recente soggiorno che non ha portato frutti succosi in fatto di risultati, ora si torna a lavorare lontano dalla città, da una pressione che non c’è perchè si respira solo scoramento, delusione, sfiducia verso una proprietà che è rimasta in silenzio anche dopo la sconfitta di Livorno, la terza di fila. Una serie negativa così avrebbe richiesto riflessioni e provvedimenti seri ed invece si è inteso riproporre soluzioni di facciata come il ritiro ed il silenzio stampa, appartenenti ad una visione del calcio datata ed anacronistica. Lotito e Mezzaroma non si sono pronunciati sul futuro di Gregucci, lasciando quasi al tecnico la palla nel senso che dovrà essere lui a verificare se ci siano margini per andare avanti. A dicembre, preso atto di certe situazioni interne e di alcune critiche mosse ad arte dall’esterno, Colantuono salutò la compagnia compiendo un gesto non solo signorile ma di grande buonsenso. Cento giorni dopo, la proprietà aspetta le decisioni di Gregucci che dovrà capire se la squadra sia ancora dalla sua parte, pronta, cioè, a recepire le sue indicazioni. Il campo, i risultati, le ultime prestazioni non farebbero propendere per il sì, ma ciò non deve far pensare che ci sia per forza una spaccatura anche tra il secondo allenatore stagionale ed il gruppo, bensì che l’uno e l’altro non siano fatti per stare insieme. Gregucci ha dovuto strada facendo modificare le sue idee tattiche, accettando un mercato che non ha rinforzato la squadra e che non gli ha permesso di sviluppare la sua idea di base e l’ennesimo cambio di modulo con il ritorno al 3-5-2 adottato da Colantuono sapeva già prima che la squadra scendesse in campo al Picchi di compromesso e di presa d’atto che a questa squadra non si può chiedere tanto di più. Neppure aver rimpolpato il centrocampo è servito per riuscire a non subire gol e la Salernitana sta precipitando in classifica proprio perchè ne incassa fin troppi. La difesa granata è la quartultima del campionato e solo il Padova ha perso più partite di fila, cinque contro le tre della Salernitana. Ci sarebbero gli estremi per interrogarsi, anche con una certa premura, al fine di porre rimedio ad una situazione che è più imbarazzante che preoccupante ma che va tenuta sotto stretta osservazione. Squadra e tecnico in ritiro, distanti da tutto, soprattutto dalla proprietà che dà l’impressione di non aspettare altro che la fine di un campionato ancor più brutto dei precedenti. A tre mesi esatti dal centenario, i cento giorni del Gregucci- ter sono davvero tristi.
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