SUICIDI PER LA CRISI ECONOMICA, A SALERNO IL FILM –

Anche la città di Salerno protagonista del tour che si sta muovendo in tutta Italia per la presentazione del film “Cronaca di una passione” il coraggioso film di Fabrizio Cattani, interpretato dall’attore napoletano Vittorio Viviani e da Valeria Ciangottini, dedicato ad una delle maggiori tragedie italiane dei nostri tempi: i suicidi a causa di una crisi economica e sociale che toglie prima di tutto la dignità. Un nuovo appuntamento fra cinema e incontro con la gente per parlare di vite pignorate a Salerno. E’ fissata per domani sera al cinema San Demetrio di Salerno la proiezione del film,  nonchè un confronto con i diretti protagonisti del film in un incontro pubblico, Una tappa nella città di Salerno, provincia di una regione toccata dai suicidi per la crisi economica con il film di Fabrizio Cattani che per la prima volta affronta la tragedia dei suicidi per crisi economica e vessazione fiscale e bancaria. Due gli spettacoli in programma: il primo alle 20.00 e il secondo alle 22.00. Fra le due proiezioni sarà collocato un incontro con il regista, Fabrizio Cattani, e con il protagonista del film, Vittorio Viviani. L’appuntamento, organizzato e promosso da Help tutela e sostegno dei consumatori di Salerno, vuole essere anche un’occasione per approfondire questo dramma che rimane un fenomeno poco conosciuto, spesso ignorato sebbene più grave e diffuso di quanto possa emergere ufficialmente.
Dopo Maternity Blues, Fabrizio Cattani con “Cronaca di una passione” torna con un film coraggioso: un lavoro struggente e doloroso, toccante e commovente dedicato ai tanti suicidi di coloro che non hanno retto alla crisi economica. Ispirandosi a fatti di cronaca realmente accaduti Cattani entra con estrema delicatezza e rispetto nel vivo di un dramma quanto mai attuale: in un Paese ferito in profondità dalla crisi economica, la tragedia di chi perde tutto strozzato non da volgari usurai ma da uno Stato sordo ed indifferente, che non ha più alcun moto di comprensione e oramai privo di ogni senso di umanità.
Tra il 2012 e il 2015 in Italia, 628 persone si sono tolte la vita per cause legate direttamente al deterioramento delle condizioni economiche personali o aziendali. Su un totale di 16,7 milioni di pensionati italiani, quasi 8 milioni percepiscono meno di mille euro mensili e oltre 2 milioni meno di 500 euro.
Nello stesso periodo sono state chiuse più di 450.000 aziende di cui 57.000 per fallimento.
Gli ultimi dati del rapporto Istat documentano un Paese con consumi calanti e famiglie impossibilitate a far fronte a costi di cure ed esami diagnostici, pagare le bollette e il riscaldamento, con povertà e rischio di esclusione che riguardano un quarto della popolazione, ai livelli più alti d’Europa. Il rapporto segnala che in Europa oltre alla disoccupazione cresce la precarietà, quella che sino a poco tempo fa era uso edulcorare chiamandola flessibilità.

Autore dell'articolo: Barbara Albero