SULLA SEVERINO LA CASSAZIONE “BOCCIA” IL TAR

Tocca al giudice ordinario e non al Tar, la competenza ad applicare la legge Severino ai politici condannati. Le Sezioni Unite Civili della Cassazione, riunitesi ieri, dovevano appunto stabilire se sia del giudice ordinario o del Tar la competenza a decidere il ‘destino’ dei politici condannati e incappati nell’esilio forzato dagli incarichi elettivi per effetto della legge Severino. C’è da capire, in caso di vittoria di Vincenzo De Luca, sarà effettivamente lui a governare la regione. Affidando al tribunale ordinario l’ultima parola sull’applicazione della Severino, De Luca potrebbe avere la strada in salita per insediarsi nel nuovo incarico e potrebbe dover ‘scontare’ diciotto mesi di purgatorio ‘severiniano’. Tradizionalmente, infatti, i magistrati ordinari sono meno ‘repentini’ di quelli contabili nell’applicare la Severino, anche se le eccezioni si possono sempre verificare. A sollevare il problema della competenza davanti alle Sezioni Unite civili, presiedute da Antonio Rovelli, il ‘numero due’ della Cassazione dopo il Primo presidente Giorgio Santacroce, era stato un ricorso del ‘Movimento per la difesa del cittadino’ difeso dall’avvocato Gianluigi Pellegrino che, a margine della decisione, si è detto “molto soddisfatto. Per quanto riguarda De Luca, lo scorso 21 gennaio il Tribunale di Salerno lo ha condannato – pena sospesa – a un anno di reclusione e a un anno di interdizione dai pubblici uffici per abuso di ufficio in relazione alla nomina di un project manager per il progetto di realizzazione del termovalorizzatore di Salerno. In forza della Severino, il 23 gennaio De Luca è stato sospeso per diciotto mesi dalle sue funzioni di sindaco di Salerno nelle quali tre giorni dopo lo ha ‘rimesso’ il Tar della Campania. La battaglia ora è sui termini, ovvero, in caso di vittoria alle regionali De Luca, prima che la tagliola della Severino scatti, avrà l’opportunità, il tempo, per potersi insediare e in attesa, a questo punto prima di presentare un ricorso ex articolo 700 dinanzi al giudize ordinariom, avrà, come detto il tempo, di nominare un vice e la squadra di assessori? Molto- secondo l’opinione prevalente – dipenderà dall’emissione del decreto di decadenza che dovrà essere firmato da Palazzo Chigi, da Renzi e dal ministro per gli interni Alfano. E la partita si giocherà proprio 0in quel lasso di tempo che intercorrerà tra elezione, ricorso d’urgenza e emissione del decreto di decadenza.

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Autore dell'articolo: Monica Di Mauro