VALLE DELL’IRNO, SGOMINATO UN NUOVO SODALIZIO –

20 persone in carcere, 10 ai domiciliari, due irreperibili. Sono tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e numerosi “reati-fine” con l’aggravante del metodo mafioso le persone arrestate alle prime luci dell’alba i Carabinieri del Comando Provinciale di Salerno, per dare esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare – emessa dal Gip del Tribunale di Salerno, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia – nei confronti di 33 indagati.
Mercato San Severino, Baronissi, Roccapiemonte, Castel San Giorgio, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Pagani e Scafati oltre ad alcuni comuni dell’hinterland napoletano i comuni interessati dall’operazione che ha visto in campo ben 200 militari supportati da unità cinofile provenienti da Sarno e dal settimo nucleo elicotteri di Pontecagnano.
Una complessa indagine avviata nel mese di settembre del 2014 condotta dal Nucleo investigativo del comando provinciale e dalla compagnia di Mercato San Severino che ha consentito di smantellare un sodalizio criminale armato di nuova formazione per soggetti legati al clan camorristico “Fezza, D’Auria, D’Agostino di Pagani che si affacciavano a nuovi territori con base nella valle dell’Irno
Il clan deteneva il controllo di armi e droga a nord della provincia di Salerno capeggiato da due soggetti già noti nei clan Fezza-D’Auria Petrosino di Pagani dedito principalmente alle estorsioni e la traffico di sostanze stupefacenti.
I dettagli dell’operazione sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa tenuta dal procuratore del Tribunale di Salerno Corrado Lembo alla presenza del Comandante provinciale di Carabinieri Antonino Neosi, del Comandante del reparto operativo provinciale dei carabinieri Enrico Calandro, del Comandante di mercato San Severino Alessandro Cisternino, del pm della Dda salernitano, Giancarlo Russo, del pm di Nocera Inferiore pm Giuseppe Cacciapuoti.
Plurime le richieste estorsive e gli atti intimidatori con finalità estorsive (mediante incendi, danneggiamenti, pestaggi ed esplosioni di colpi d’arma da fuoco) consumati tra il 2014 e il 2016 ai danni di commercianti e imprenditori della zona, rientrati in un unico disegno criminoso finalizzato ad acquisire ingenti somme di denaro da reinvestire nel traffico di stupefacenti e da utilizzare per il mantenimento delle famiglie degli affiliati. un’organizzazione che aveva nelle disponibilità armi da fuoco, comuni e da guerra, tra cui anche un fucile Kalashnikov AK47 completo di due caricatori con relativo munizionamento, rinvenuto e sottoposto a sequestro il 16 gennaio 2015 da personale della Polizia di Stato in un fondo agricolo indagato.
Nell’operazione spicca il nome di un imprenditore Michele Izzo, 55 enne di Mercato San Severino che da vittima dell’attività estorsiva del clan si ritrova poi ad essere associaato dando un contributo concreto al sodalizio criminale.
Nel corso dell’indagine sono stati sequestrati 50 grammi di cocaina e 50 grammi di hashish.

Autore dell'articolo: Barbara Albero