VENDERE IL FAI DA TE ONLINE, QUANDO UN HOBBY DIVENTA BUSINESS

Il fai da te sta conoscendo in questo periodo un’espansione fortissima: merito di una crisi economica che ha portato i consumatori ad orientarsi verso la qualità vera ma low cost, senza marchio, ma merito anche della straordinaria creatività di tantissimi italiani che, oggi, grazie al fai da te riescono ad avere una fonte di reddito molto importante, frutto di un mercato in continua espansione e alla ricerca di prodotti sempre più artistici e particolari. Da questo punto di vista, il web ha rappresentato un innovativo canale di vendita i cui orizzonti, ancora oggi, sono tutti da definire: il fai da te sta infatti spopolando presso diverse piattaforme online specializzate, che consentono di vendere e di comprare esclusivamente questi prodotti, e che essendo appena nate dimostrano di avere un potenziale ancora tutto da scoprire. Vediamo dunque come trasformare un hobby in un business e come vendere il fai da te online.



Come vendere il fai da te online?

Prima di parlare dei luoghi virtuali adibiti alla vendita dei prodotti realizzati col fai da te, occorre specificare che esistono alcuni dettagli molto importanti per rendere questi prodotti più interessanti ed accattivanti. Da questo punto di vista il packaging rappresenta in assoluto una grande priorità per chi vende online: grazie al confezionamento, infatti, è possibile innanzitutto avere la garanzia che in fase di spedizione il prodotto rimarrà protetto a dovere, ma anche la possibilità di personalizzarlo rendendolo ancora più affascinante agli occhi del compratore. In questo senso, se ad esempio è vostra intenzione vendere dei disegni o delle fotografie per arredare il salotto, potreste imballarli in dei tubi di cartone, così da garantire l’integrità delle vostre creazioni, dotandole anche di un packaging più professionale e personale. Non esitate poi a decorare e personalizzare il pacco con fiocchi, etichette e colori: l’imballaggio del pacco, infatti, fa parte del prodotto e anch’esso influenza l’esperienza del cliente.

Vendere sul web grazie ai marketplace online



Sono giovani ma già decisamente affermati, soprattutto per via della massiccia affluenza di venditori e di acquirenti interessati a questa nicchia di mercato così particolare: parliamo dei marketplace del fai da te e dell’artigianato, all’interno dei quali è possibile piazzare in vendita le proprie creazioni senza per questo dover combattere la concorrenza dei grandi marchi. Piattaforme come Etsy, dunque, sono il luogo ideale per esporre la propria merce artigianale senza per questo dover creare necessariamente un e-commerce: il modo migliore per trasformare un hobby in un vero e proprio business, senza per questo dover passare prima da agenzie di comunicazione o corsi intensivi relativi alla creazione di veri e propri negozi elettronici. La scelta, poi, è davvero ampia. Oltre a Etsy esistono anche altri marketplace dell’artigianato, come ad esempio Miss Hobby: la mecca dei gioielli, delle collane, dei tessuti e delle bomboniere fai da te. Meritevoli di menzione anche DaWanda, Bonanza e Make Tank. Infine, anche Amazon ha introdotto di recente la possibilità di vendere gli oggetti artigianali.

Alcuni consigli per vendere online il fai da te



Le singole piattaforme, da sole, non bastano per poter diventare dei veri professionisti nel campo della vendita del fai da te. Fin quando vi limiterete a vendite sporadiche, potrete anche concedervi di non progettare tutta la fase di vendita in modo perfetto: ma per diventare dei veri big del fai da te, dovrete programmare una serie di aspetti in modo maniacale. Ad esempio le spedizioni, per le quali dovrete necessariamente stringere un accordo con uno spedizioniere, cercando di abbattere i costi senza perdere in qualità, ed il già nominato packaging. Inoltre, dovrete anche occuparvi della promozione: da questo punto di vista, dovrete probabilmente creare un blog e cercare di spingere i vostri prodotti artigianali anche attraverso canali come ad esempio i social network (Facebook, Instagram e Pinterest).

Autore dell'articolo: Redazione