VIETATA LA RICERCA E L’ESTRAZIONE DI IDROCARBURI NEI PARCHI NAZIONALI

L’Aula della Camera ha approvato la norma che aggiunge fra le attività vietate nei parchi e nelle relative aree contigue “la prospezione, la ricerca, l’estrazione, lo sfruttamento di idrocarburi liquidi e gassosi che era già stata inserita in Commissione Ambiente grazie ad un emendamento che avevo presentato con il Presidente  Ermete Realacci , Chiara Braga, Responsabile Nazionale per l’Ambiente, Sabrina Capozzolo, Simone Valiante e tutto il Gruppo PD in Commissione, con il parere favorevole del Relatore Enrico Borghi. “Sono, quindi, vietate nuove ricerche, nuove prospezioni e nuove estrazioni di idrocarburi nei Parchi e nelle aree contigue, essendo fatti salvi unicamente i pozzi già esistenti e le sole attività ad essi “strettamente conseguenti”. Secondo l’onorevole Tino Iannuzzi, la norma è diretta a introdurre in via generale nella legislazione italiana questo giusto divieto, al fine di salvaguardare e tutelare il valore ambientale ed il pregio paesaggistico delle aree protette, precludendo attività inevitabilmente invasive ed incompatibili con le finalità di conservazione e valorizzazione di tali zone. Vanno, di contro, incentivate e promosse nei Parchi  tutte le iniziative rispettose del Territorio e delle sue vocazioni naturali, che vanno nella direzione dello sviluppo eco-compatibile, dell’agricoltura di qualità, del turismo, della green economy, della crescita di tante energie locali capaci di mettere insieme tradizioni e innovazione, produzioni tipiche e nuove tecnologie.

Il divieto di nuove ricerche ed estrazioni – sottolinea Iannuzzi – e’ una norma molto importante e significativa per il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, la cui piena valorizzazione passa non già per attività di trivellazione, ma per la promozione di progetti ed interventi capaci di determinare un equilibrato sviluppo sostenibile, a misura d’uomo”.

Autore dell'articolo: Marcello Festa