La Piccola Industria di Confindustria ha chiamato per acclamazione Vincenzo Boccia a candidarsi nella corsa alla presidenza di via dell’Astronomia. E’ un industriale del Sud, campano, ma il suo nome non entra in gioco come espressione del territorio. L’endorsement di una componente significativa di Confindustria, deciso senza neanche dover votare ed anzi con una compattezza sottolineata da un lunghissimo applauso in piedi, è infatti il sigillo che la richiesta di scendere in campo arriva direttamente dal tessuto vivo del sistema di rappresentanza degli industriali, senza distinzioni di aree del Paese o settori. Boccia, classe 1964, è al timone della Arti Grafiche Boccia di Salerno, un fatturato che ha superato i 40 milioni crescendo del 200% negli ultimi dieci anni, con una forte propensione all’innovazione sostenuta da investimenti per 50 milioni negli ultimi anni. Il suo nome entra nella competizione per l’elezione del prossimo leader degli industriali come riconoscimento per il lavoro fatto in via dell’Astronomia, dove era stato apprezzato alla presidenza della Piccola Industria e lo è oggi per l’impegno nella squadra di presidenza di Giorgio Squinzi (come responsabile del comitato tecnico ‘Credito e Finanza’). A proporre il suo nome è stato il comitato di presidenza della ‘Piccola’, che ha oggi come leader il veneto Alberto Baban, in una riunione del consiglio centrale allargata a tutti i presidenti e segretari del territorio, e solo dopo aver delineato un identikit del candidato ideale: “industriale manifatturiero, autorevole e indipendente, carismatico e dicomprovata attitudine alla leadership, di lunga militanza associativa, con una approfondita conoscenza del sistema”, ma anche, tra l’altro, con una capacità di “ascolto dei territori” e di “sintesi delle diverse sensibilità”. Nessuno ha dubbi sul fatto che Boccia accetterà: la candidatura verrà formalizzata, come da regolamento, con una comunicazione alla commissione dei ‘tre saggi’ che ha da poco iniziato il suo lavoro. Si comincia così a delineare il quadro della competizione sia pur in una fase in cui le diplomazie confindustriali sono ancora in pieno lavoro per misurare pesi ed equilibri, fare e disfare patti e e alleanze. E’ già sceso in campo l’industriale bolognese Alberto Vacchi, e dal Lazio è attesa a breve la candidatura di Aurelio Regina. C’è attenzione sugli equilibri che si creeranno in Emilia-Romagna (dove non ha sciolto la riserva il reggiano Fabio Storchi, chiamato a candidarsi da Federmeccanica, e sono tentati anche altri industriali), non si è ricompattata la Lombardia divisa dal sostegno di Assolombarda e Bergamo a Vacchi, e devono ancora esprimersi gli industriali del Triveneto che hanno preannunciato di voler sostenere in modo compatto un solo nome.
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