MERCATO CHIUSO: FABIANI E BOLLINI SU PIANETI DIVERSI

Al gong delle ore ventitré di ieri, quando la campagna trasferimenti estiva ha ufficialmente chiuso i battenti, Angelo Fabiani era già lontano dall’albergo milanese che ha ospitato gli operatori di mercato, mentre Alberto Bollini era di ritorno da Agropoli, dove la Salernitana è stata impegnata in un test amichevole. Con gli ingaggi di Nunzio Di Roberto, esterno d’attacco, classe ’85, che ha lasciato Crotone per un biennale in granata, di Alejandro Rodriguez, centravanti spagnolo del ’91, e di Sofiane Kyine, jolly di centrocampo ed attacco del ’97, entrambi in prestito dal Chievo, e gli addii, al veleno, di Adejo, quello senza rimpianti di Joao Silva, passato al Feirense, e di Roberto, prestato all’Arouca ma ancora di proprietà, si è chiusa la finestra estiva del mercato della Salernitana che ha ancora dei posti liberi in lista e valuta due elementi. Giuseppe Rizzo ed Emmanuele Cicerelli hanno rescisso, rispettivamente con Perugia e Paganese, ed hanno pure firmato col club granata – triennale per il mediano, quadriennale per l’ala – ma non sono stati ancora ufficializzati e, forse, vestiranno altre maglie. Due paradossi di un mercato che il diesse Fabiani ha archiviato con soddisfazione e che il tecnico Bollini ha vissuto con la speranza – forse l’illusione – che i suoi dettami sarebbero stati esauditi o, quanto meno, ascoltati. Voleva Guberti, gli è stato preso Di Roberto; chiedeva un centrocampista con caratteristiche diverse da quelli in rosa e Fabiani è andato su Rizzo provando a cedere Della Rocca, trattenuto in granata da Bollini, preoccupato dalle condizioni di Signorelli, peraltro non graditissimo. Voleva un vice Vitale, è arrivato Asmah che non era certo la prima scelta. Paradossale, a dir poco, anche la vicenda Adejo. A luglio la Salernitana, che abbondava di centrali di piede destro, avrebbe dovuto, in teoria, provare ad ingaggiare un mancino ed invece ecco arrivare un altro destro, che è già un ex per i motivi che lo stesso nigeriano ha svelato. Schiavi è stato sul mercato anche e soprattutto dopo il rinnovo ed alla fine è rimasto, così come Zito e Mantovani. Obiettivi centrati in pieno, ha detto il diesse. Va da sè, dunque, che Rodriguez era la prima scelta e Kyine era seguito da tempo: la verità dei fatti è che la Salernitana si è ridotta all’ultimo secondo prendendo le occasioni a prezzo di saldo che il mercato proponeva, senza avere un preciso piano tecnico, ma rispettando solo i paletti imposti dal budget a disposizione. Il campo dirà, ma il mercato e le dichiarazioni dei protagonisti hanno già detto parecchio. Fabiani ha avvisato Bollini, invitandolo a non fare l’opinionista, come se un allenatore non avesse diritto a mettere bocca nel mercato. Il tecnico qualcosa ha detto, molto si è tenuto per sé. Che diesse ed allenatore non abbiano trovato molti punti di incontro durante questo mercato estivo è più di una sensazione. Lotito aveva promesso rinforzi all’altezza di rinnovate ambizioni, ma la rosa attuale della Salernitana non autorizza sogni di gloria. Il dato più triste è che, già prima del gong, la maggioranza silenziosa e pensate della tifoseria avesse abbandonato ogni speranza di un colpo a sorpresa, di un guizzo, di un barlume di idea stuzzicante, di un colpo d’ala. Grigia, profilo e testa rigorosamente bassi, questa Salernitana continua a privare i tifosi del diritto a sognare, si consegna ad un campionato senza ambizioni, anche se poi la speranza è che sul campo Rosina rifiorisca, Bocalon esploda e Signorelli illumini. Nella sua ipotetica formazione titolare la Salernitana resta una squadra attempata perchè, al di là di Radunovic e Minala,  entrambi prestiti, non ci sono altri under 21 titolari. Peccato per l’infortunio di Orlando, ma sarebbe cambiato poco. Ricci, invece, è pur sempre del ’94 e non si può certo considerare di primissimo pelo. Magari toccherà a Rossi stupire, ma l’arrivo di Rodriguez, non certo un cecchino implacabile stando agli almanacchi, potrebbe ridurre gli spazi per il baby bomber laziale. Ora la palla passa al campo.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto