Una triste ma altamente significativa coincidenza. Nel giorno stesso in cui Salerno si dotava di barriere anti-sfondamento, sistemi di sicurezza per garantire serenità alle passeggiate dei salernitani e dei turisti, si spegneva, in una stanza di una clinica salernitana, vittima di un male incurabile, Rosario Caliulo, il direttore del settore socio-formativo delle Politiche Sociali del Comune di Salerno, infaticabile factotum, dell’assessorato guidato da Nino Savastano, soprattutto il “deus ex machina” nell’organizzazione dell’accoglienza delle navi di migranti giunte al porto di Salerno. Appunto, l’uomo che le barriere le abbatteva, certamente non le alzava, che provava a costruire, anche nell’emergenza, un modello di integrazione tale da garantire sollievo ai rifugiati e serenità ai salernitani. I migranti che Caliulo, infaticabile, auricolare perennemente attaccato all’orecchio, accoglieva e indirizzava e che oggi vengono, da una cospicua parte dell’opinione pubblica, considerati come l’origine dell’instabile sicurezza europea, quell’Europa, ormai, sull’orlo di una crisi di nervi, sospesa com’è tra il desiderio di una normalità forse definitivamente smarrita e una realtà che non può più fare sconti. In molti oggi dicono e pensano che l’installazione dei new jersey nei principali varchi d’accesso alle passeggiate salernitane, brutti da vedere e inquietanti per il significato che sottendono, rappresentano un eccesso, un’ esagerazione dell’allarme sicurezza che stabilmente tiene in scacco l’occidente, probabilmente l’avrebbe pensata allo stesso modo anche Rosario Caliulo che, però, da perfetto uomo delle istituzioni avrebbe accettato la decisione pur avendo idee diverse sull’argomento perchè il dirigente comunale che ha inventato il cosiddetto “modello dello Salerno” per le operazioni condotte durante negli sbarchi dei migranti ha sempre pensato agli stessi come una risorsa o non un problema ed il fatto di essere volato in cielo proprio nel giorno in cui la sua Salerno alzava barriere di protezione contro un nemico invisibile, ma nell’immaginario collettivo ben identificato, arricchisce di significati il suo ricordo; fin quando rosario Caliulo è stato in vita Salerno non ha mai considerato i migranti come una minaccia, le barriere le abbatteva. Labile consolazione in tempi assai tristi.
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