La sosta è alle spalle. Il campionato di B riparte e sulla strada della Salernitana c’è subito un campione del mondo. Un altro, per meglio dire. Dopo Fabio Grosso, tecnico del Verona, all’Arechi è in arrivo Alessandro Nesta che è alla guida del Perugia. La Salernitana non vuole fare sconti all’ex Lazio a cui vorrebbe riservare lo stesso trattamento di Grosso, caduto col suo Verona sotto i colpi di Jallow. La gara con gli umbri segna l’inizio di un ciclo di cinque partite in cui la Salernitana dovrà provare ad alzare il ritmo per migliorare la sua media punti, sfruttando anche il calendario che le offre la possibilità di giocare tre partite in casa. I granata dovranno correre nel senso che dovranno incamerare tanti punti prima del nuovo stop che sarà ancora più lungo, visto che alla pausa per lasciare spazio alle nazionali si sommerà i turno di riposo previsto dal calendario. Dopo la gara del 10 novembre con lo Spezia, la Salernitana tornerà in campo soltanto il primo dicembre per sfidare in trasferta il Cittadella. Un calendario a strappi non è l’ideale per prendere il ritmo, ma la B è partita monca per volere dei presidenti e c’è poco da fare. Va così e bisogna adeguarsi, soprattutto bisogna mettere in campo tutto quello che si ha dentro per essere più forti di tutto. La Salernitana lo ha capito a sue spese in occasione della gara di Cremona: la squalifica di Schiavi, ridotta da quattro a tre turni, è un monito forte e chiaro per tutti affinchè si tengano sempre a freno i nervi. Senza il capitano e con Perticone e Bernardini out per infortunio, ora Colantuono si trova nella paradossale situazione di dover fronteggiare l’emergenza nel reparto difensivo che, sulla carta, era quello più ricco. Scherzi del calcio, ma anche lezioni di cui far tesoro perchè, per fare strada in questo campionato così strano, è necessario far leva sulle proprie forze senza farsi distrarre o condizionare da fattori esterni. La Salernitana deve credere in se stessa, deve riuscire a sfruttare per intero le risorse e le potenzialità del suo organico, provando ad osare un po’ di più. E Colantuono pare deciso a farlo: per il tecnico condizione fisica ed atteggiamento tattico vanno a braccetto nel senso che solo se le gambe girano a mille si possono alzare ritmo e baricentro, magari inserendo anche qualche elemento di maggiore qualità nell’undici base. La gara di domenica sarà molto importante perchè è la prima di un mini ciclo in cui la Salernitana è chiamata a dimostrare di volere e potere crescere ancora, sotto tutti i punti di vista. Più corsa, in tutti i sensi, più qualità, in campo e nelle ambizioni, per alimentare la voglia di sognare della tifoseria: domenica arriveranno le prime risposte.
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