TUTTI (DIVISI) CONTRO NAPOLI. PER ORA… –

Il vero problema del Pd salernitano che alle prossime amministrative a Salerno si presenterà sotto le mentite spoglie delle liste civiche immaginate da De Luca, riponendo nel cassetto per un altro giro, il simbolo ufficiale non sta tanto nella ricerca del consenso o nella spinta propulsiva da dare al candidato sindaco Enzo Napoli, quanto piuttosto nella composizione delle tre liste ufficiali, quelle che nell’immaginario dei vertici dei democrat dovranno, a conti fatti, risultare anche le più votate. C’è, infatti, una certa diffidenza nei confronti dei nuovi alleati centristi, il timore che dalla lista o dalle liste di centro possano arrivare alcune sorprese. C’è ressa, infatti, per la composizione delle liste che sosterranno la candidatura di Enzo Napoli, l’obiettivo dichiarato è quello di provare a vincere al primo turno ed evitare l’incognita del ballottaggio quando l’esercito dell’opposizione, oggi diviso, frantumato in tante sigle, potrebbe, con uno scatto d’orgoglio, fare blocco e convergere sullo sfidante designato. Un’incognita del genere tiene, in questi giorni, in costante allerta l’attuale maggioranza. Discorso, agli antipodi, ovvio, scalda il cuore e alimenta le speranze degli altri, di tutti gli altri sfidanti di Napoli che, oggi, corrono da soli, non pensando a nulla ma che poi, in un’eventuale secondo turno potrebbero trovare un’intesa al momento inimmaginabile. In che modo? Sui programmi, ovvio. Ad osservare i movimenti, le battaglie, i proclami dei tanti sfidanti di Enzo Napoli, non è difficile scorgere, infatti, una certa convergenza: meno cemento e meno tasse, questi, a spanne, sono i punti su cui candidati, oggi antitetici, potrebbero trovare una linea d’intesa. Tanto più che prima di decidere di presentarsi all’appuntamento con il voto popolare non sono mancati i flirt. Non è un mistero che Celano e Cammarota si siano parlati, così come hanno fatto Amatruda e Adinolfi ed entrambi con Santoro, e ancora Iannone e Cassandra senza contare i tentativi di unificare il centro-destra che a giugno, invece, si presenterà incredibilmente frazionato, probabilmente a caccia, per prima cosa di un leader capace di unire tutti.

Autore dell'articolo: Marcello Festa