A Ferrara ieri sera non c’era la nebbia, ma la Salernitana non si è vista lo stesso. Molle e arruffona, senza intensità e troppo lunga, la squadra di Castori è stata un boccone fin troppo facile per la Spal. Pur senza una prima punta di peso, la formazione di casa ha tagliato a fette la difesa granata con le sfuriate di Dickmann sulla destra e con il perenne movimento dei trequartisti, Valoti e Di Francesco, schierati a sostegno del talentino dell’Inter, Esposito. Non a caso proprio i due incursori di qualità spallini hanno firmato le reti della squadra di casa. Sulla prima, la retroguardia di Castori ha dormito e Valoti ha deviato da due passi indisturbato, grazie ad un blocco di un compagno ed all’errata marcatura di capitan Di Tacchio. La mediana granata non ha retto il confronto sul piano tecnico. La Spal è squadra di esperienza, ma, soprattutto, di qualità. I fratelli Esposito e Ranieri sono giovani di indubbio valore, Valoti e Di Francesco hanno l’età giusta per essere leader, mentre Tomovic e Missiroli sono elementi di comprovata affidabilità. Al loro cospetto Castori ha schierato il meglio che avesse a disposizione alla luce delle defezioni ben note. L’assenza di Lopez ha comportato la conferma di Veseli a sinistra, ma l’albanese non è un vero laterale e lo si è visto. Su quella fascia resta un vuoto ed il trasloco da quella parte di Casasola nella ripresa ne è stata la riprova. L’argentino, per giunta, non è in grandi condizioni di forma e già fatica dalla sua parte, figurarsi sul versante opposto. E, per inciso, nemmeno a destra la Salernitana ha un sostituto di ruolo. In mediana il confronto sul piano tecnico è stato impietoso. Il giro palla della Spal ha costretto Cicerelli ad abbassarsi tantissimo per tenere protetto Veseli, con il risultato che Schiavone e Di Tacchio hanno dovuto coprire tanto, troppo campo. Conseguenza inevitabile di ciò l’isolamento delle punte, con Tutino costretto a venire sempre incontro e Djuric annullato da Tomovic. Il bosniaco ha avuto l’occasione per riaprire la partita nella ripresa, ma non è riuscito a centrare la porta col suo pezzo forte, ossia il colpo di testa. Senza Lombardi ed Anderson, Castori non aveva in panca elementi in grado di dare il cambio di passo. Chi è entrato, ha confermato di non essere determinante. Insomma, alla prova del nove la Salernitana è arrivata impreparata, forse pagando anche i dieci giorni senza partite ufficiali, sicuramente pagando la mancanza di valide alternative in alcuni ruoli. Contro squadre più forti e meglio attrezzate, l’unica arma è la compattezza. La Salernitana ieri sera è stata poco intensa, per nulla reattiva, spenta. L’aspetto fisico e mentale per una squadra di Castori è predominante ed ieri i granata hanno totalmente bucato su questi piani. Capita, per carità. Ora, però, bisogna lavorare a fondo durante la sosta per farsi trovare pronti alla ripresa. Di sicuro, la gara di ieri ha chiarito quali siano le potenzialità della rosa granata e quanto sia corta la coperta per Castori.
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