Nel nome e nel ricordo di Agostino Di Bartolomei, capitano per sempre e al di là di qualsiasi barriera e rivalità. Roma- Salernitana è e sarà sempre una partita speciale. In campo sarà partita vera e senza riguardi perché è giusto così e perché la classifica impone alle due squadre di dare sempre il massimo per raggiungere i rispettivi obiettivi. La Roma è ancora in corsa in Europa, ma punta al quarto posto in campionato. I cinque punti di ritardo dalla Juve non sono tantissimi e bisogna provarci fino alla fine. Ecco perché la vittoria sulla Salernitana per i giallorossi diventa un passo dovuto, specie poi in uno stadio con 60mila spettatori. Il pienone dell’Olimpico aumenta il fascino della sfida e per i granata dovrà essere spinta ulteriore a dare tutto. Come sempre, la squadra di Davide Nicola non sarà sola. Scortata da 5mila anime, la Salernitana dovrà omaggiare questo ennesimo atto di fede e passione con una prova degna della massima categoria, delle parole e dei soldi spesi da gennaio in avanti. La rivoluzione c’è stata, ha spazzato via tutto ciò che c’era prima, ma la classifica non è cambiata, segno che il cambiamento doveva incidere ancor più in profondità e, forse, Nicola sta scavando nel cuore e nella testa di un gruppo che per metà ha conosciuto giorni di grande e che per l’altra metà non è ancora riuscito ad esprimersi come nelle sue potenzialità. Che da domani possa iniziare un nuovo e più gratificante percorso è auspicio di tutti, più o meno il solito professato anche alla vigilia delle altre partite. Recuperato Sepe, c’è comunque Belec in preallarme. Out Fazio, Bonazzoli, Ruggeri e Mousset, oltre a Perotti e Mamadou Coulibaly, Nicola prepara qualche novità. Bohinen, Obi, Dragusin, Mikael potrebbe essere titolari domani. Conteranno gli uomini ed il modulo, ma prima e sopra tutto conterà la voglia di fare risultato. Serve una squadra cattiva, determinata, disperata. Solo così si può pensare di fare risultato non solo contro la Roma, ma in generale.

