La spinta dei tantissimi tifosi presenti ieri all’Arechi, oltre ventisettemila secondo i dati ufficiali, e la grande prova di nervi non sono bastate alla Salernitana, tradita e frenata dalla fisiologica e comprensibile stanchezza di una settimana con tre gare in sei giorni. Nonostante i tanti impegni ravvicinati, i granata sono stati ad un passo dal chiudere virtualmente il discorso salvezza con addirittura due turni di anticipo. Se si pensa alla situazione di classifica che c’era dopo la sconfitta con la Roma, si capisce bene la misura ed il valore che un’impresa del genere avrebbero avuto. Per dare un po’ di respiro a chi aveva giocato di più, Nicola in avvio ha scelto Ruggeri per presidiare la corsia sinistra e Verdi per affiancare Djuric. 3-5-2 da una parte e dall’altra, poche palle gol e tanta tensione per una partita davvero decisiva. La Salernitana ha scelto di gestire nel primo tempo, provando a colpire di rimessa un Cagliari partito con un buon piglio, ma poi ritornato in preda alle sue vecchie paure. Primo tempo senza grosse occasioni, ripresa più vivace e con tante emozioni. Nicola ha inserito Kastanos per Bohinen, ammonito e costretto a saltare la prossima gara, spostando Coulibaly davanti alla difesa. Mossa azzeccata, visto che il cipriota è entrato bene in partita, estraendo dal cilindro una giocata ad effetto con la quale si è procurato il calcio di rigore, poi trasformato con freddezza da Verdi. L’esultanza dell’ex Toro è stata mal digerita dalla panchina del Cagliari. Ne è nata una rissa con Ribery e Radunovic, ex di turno, espulsi dalle panchine. Nervi sempre più tesi in campo, sugli spalti i tifosi hanno capito la delicatezza del momento ed hanno provato a spingere la Salernitana che non aveva le gambe per ripartire, ma che ha comunque sfiorato il raddoppio con Ederson. Il Cagliari ha colpito un palo con una conclusione dalla distanza di Grassi. Finale convulso e pieno di colpi di scena. Sepe in uscita perde palla e tocca Baselli. Per Di Bello è rigore, ma dalla sala Var interviene Mazzoleni. La verifica in campo porta al cambio della decisione: punizione per la Salernitana per un precedente fallo sul portiere. Lo scampato pericolo pare il preludio alla festa finale, ma al nono minuto di recupero il Cagliari pareggia. Tiro dalla bandierina di Baselli, stacco imperioso di Altare, lasciato troppo solo dalla difesa granata, e palla nel sacco. E’ una beffa per la Salernitana, che esce comunque tra gli applausi dei tifosi. La salvezza resta ancora nelle mani dei granata di Nicola.
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