Potrebbe essere domani la data di un incontro a Palazzo di Città tra i rappresentanti dell’amministrazione comunale e l’ad granata, Maurizio Milan, sul tema degli abbonamenti. Va precisato che prima di stabilire tariffe e modalità di acquisto, la Salernitana aveva incontrato i tifosi in più occasioni, recependo anche le perplessità e le contrarietà sulla tematica della tessera del tifoso, che non è stata indicata come requisito indispensabile per sottoscrivere l’abbonamento. Il confronto era stato anche sui prezzi ed in parte c’era stata una intesa. Comunicati i prezzi, molti tifosi avevano manifestato delusione e disappunto. Ecco allora l’iniziativa della Commissione Sport e di quella Politiche Sociali che, prendendo spunto da un precedente confronto con al centro la possibilità di favorire l’accesso allo stadio di ragazzi appartenenti a categorie più deboli e disagiate, ha convocato il club per chiarimenti. La circostanza è quanto meno bizzarra perché, fino a prova contraria, pur essendo la Salernitana un bene collettivo di interesse pubblico, è pur sempre una società gestita da un privato che deve produrre utili. Nessun rappresentante dell’amministrazione comunale si era indignato quando i prezzi per la curva sud erano stati fissati in euro 60 per il singolo biglietto, quando la Salernitana doveva affrontare la Juventus o l’Inter ed era in regime di trust, altro obbrobrio a cui nessuno a Palazzo di Città aveva manifestato aperto dissenso. Anzi, ricordiamo bene che tutti si schierarono compatti accanto alla società più o meno uscente che doveva ottenere l’iscrizione tramite un espediente giuridico, assodata la volontà di non cedere, cosa che avrebbe garantito alla Salernitana, alla sua tifoseria ed alla città una prima parte di stagione più dignitosa. Invece no. Tutti zitti, anzi tutti compatti nell’appoggiare una bruttura mai vista, che consegnava a morte certa il club proprio nell’anno della serie A. Non ci fosse stato l’intervento di Danilo Iervolino, infatti, la Salernitana sarebbe stata esclusa a gennaio 2022. Tutti zitti, dunque, anche quando sarebbe stato un atto dovuto da parte di una amministrazione comunale in evidente difficoltà finanziaria accelerare e facilitare il percorso verso la Concessione pluriennale dell’Arechi in favore della Salernitana. Per poter presentare l’iscrizione al campionato, dopo tanti incontri e confronti, nonostante un’ampia disponibilità garantita, la Salernitana è stata costretta a firmare una semplice proroga della esistente Convenzione, pur accollandosi l’onere di sostenere le spese per i tornelli in curva nord e per il tabellone luminoso. La Salernitana verserà una parte fissa nella misura del 6.5% degli incassi al Comune che, tramite il Presidente della Commissione Consiliare Sport, Rino Avella si è sentito in dovere di richiamare l’attenzione della Salernitana sulla tematica del prezzo degli abbonamenti. Si spera che con la stessa attenzione e solerzia il Comune potrà approntare un efficiente piano traffico per le partite casalinghe della Salernitana, magari garantendo una maggiore presenza di personale preposto a garantire una viabilità sicura e tranquilla ed anche una sosta all’Arechi non corredata dalla necessità di corrispondere l’ormai tradizionale obolo ai parcheggiatori aggiunti. Resta da capire come mai ci si sia dati tanto da fare per installare un maxischermo a Piazza della Libertà e non si trovi il modo di risolvere problemi ben più importanti, cronici, come la non incidenza della metropolitana sull’alleggerimento del traffico veicolare in occasione delle partite interne dei granata, la mancanza di adeguate strutture sportive per favorire la pratica dei giovani. Insomma, in una città che non ha mai avuto una classe politica attenta ai veri problemi del vero sport, la Salernitana è sempre stata occasione, pretesto, vetrina, passerella. La signorilità ed il garbo con cui l’ad Milan ha ascoltato e preso nota della richiesta in tema di abbonamenti è l’unica nota lieta di una vicenda che resta a dir poco bizzarra.
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