L’OSPEDALE DI PAGANI TRASFORMA LA TERAPIA IN ARTE

All’Ospedale di Pagani, la cura prende forma tra le mani. Si chiama ‘Cuore d’Argilla’ la nuova tappa del progetto L’Arte che Cura, un’iniziativa che unisce creatività e umanizzazione delle cure, trasformando i pazienti in artisti e l’ospedale in un vero laboratorio di relazione, in programma domani pomeriggio alle ore 16.00 presso l’Ospedale “Andrea Tortora” di Pagani

Il progetto, promosso dal reparto di Ematologia in collaborazione con l’Associazione Nasi Rossi Clown Therapy e il sostegno del Rotary International – Distretto 2101 e della Locanda di Almayer di Rita Romano, ha coinvolto pazienti ed ex degenti in laboratori artistici che hanno trasformato l’esperienza della malattia in un percorso creativo e relazionale. Dopo vista e udito, il percorso sensoriale tocca il tatto, trasformando l’argilla in strumento di espressione e resilienza. Un esempio concreto di umanizzazione della cura, dove l’ospedale diventa spazio di ascolto, bellezza e partecipazione. I pazienti diventano artisti, protagonisti attivi del loro percorso, rompendo il silenzio della malattia con la forza della creatività.
Domani pomeriggio  presso la Sala D’Arezzo al quinto piano del ‘Tortora’, andrà in scena il risultato di mesi di lavoro: una mostra permanente dei manufatti realizzati da pazienti ed ex degenti del reparto di Ematologia, guidati da artisti e volontari.”

“Il paziente non è più solo colui che riceve cure – ha spiegato il dottor Catello Califano primario del Reparto di Ematologia dell’ospedale di Pagani  – ma diventa protagonista attivo del proprio percorso, ritrovando energia e senso attraverso la creazione artistica.”

“La ceramica ha rotto il silenzio e restituito voce a chi vive ogni giorno la fragilità” – aggiunge la dott.ssa Carmela Trezza, coordinatrice infermieristica – “Abbiamo visto emergere la forza di creare e condividere. Questo è umanizzare: offrire senso anche dentro l’esperienza della malattia.”

Autore dell'articolo: Barbara Albero