Smantellata organizzazione criminale tra Toscana e Campania attiva prevalentemente tra Firenze, Prato e Salerno. 15 misure cautelari e danno fiscale da oltre 11 milioni di euro.
Con un’articolata operazione della Guardia di Finanza, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Firenze del sodalizio
Sono state eseguite 15 misure cautelari – 3 in carcere e 12 agli arresti domiciliari – nelle regioni di Toscana, Lazio, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Campania.
I 15 indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere, emissione di fatture per operazioni inesistenti e indebite compensazioni fiscali. Il danno stimato per l’erario supera gli 11 milioni di euro.
Secondo gli inquirenti, l’organizzazione – attiva dal 2020 – si sarebbe avvalsa di una rete di società “cartiere”, prive di reale operatività, utilizzate per simulare investimenti in ricerca e sviluppo e ottenere fittizi crediti fiscali. Al centro del sistema un ingegnere salernitano– organizzatore del sodalizio e figura “autorevole” per conferire validità scientifica a tali progetti – con il continuo confronto con un commercialista pratese impegnato nel predisporre bilanci fittizi che avrebbero predisposto progetti di facciata su intelligenza artificiale, blockchain, olografia e materiali biodegradabili, formalmente ineccepibili ma mai realizzati
Le società, intestate a prestanome, venivano utilizzate per occultare i reali beneficiari e consentire l’indebita compensazione di debiti tributari.
L’indagine ha inoltre documentato minacce gravi da parte del capo del sodalizio, che avrebbe anche ventilato l’uso di sicari per costringere imprenditori a collaborare.
Il gruppo, dotato di una struttura gerarchica ben definita, si avvaleva anche di circuiti esteri – in Bulgaria, Repubblica Ceca e Malta – e contratti di consulenza fittizi per il trasferimento e la monetizzazione di somme di denaro illecite.
Secondo quanto evidenzia il procuratore Spiezia, oltre alle frodi fiscali, sarebbe stato accertato anche l’uso strumentale della pandemia: alcune società coinvolte avrebbero ottenuto indebiti vantaggi fiscali grazie a falsi interventi di sanificazione legati all’emergenza Covid-19.

