Difendere la scuola significa difendere il futuro. E noi, docenti del Liceo Regina Margherita di Salerno, non possiamo più restare in silenzio davanti a menzogne e ingiustizie. Di nuovo schiacciati. Di nuovo ignorati. Di nuovo trattati come merce di scambio. Così i docenti del Liceo Regina Margherita di Piazza XXIV Maggio a Salerno dicono basta e lo fanno con una lettera aperta nella quale entrano nel merito delle ultime vicende che hanno interessato la scuola, lo storico magistrale della città di Salerno. I nostri studenti sono come tutti gli altri: hanno lo stesso diritto allo studio, le stesse possibilità di scelta, le stesse opportunità, così come i lavoratori della nostra scuola guidata dalla dirigente Angela Nappi. I docenti in una lettera aperta hanno voluto replicare a chi li dipinge come avventurieri, incapaci gestori o addirittura sfruttatori mossi da incomprensibili mire espansionistiche.
La verità è un’altra: noi sappiamo bene che i beni che utilizziamo non sono proprietà privata, ma dello Stato. E proprio per questo li serviamo e li tuteliamo, ogni giorno, con coscienza e con il solo obiettivo di garantire ai nostri ragazzi – il futuro di tutti – le migliori condizioni possibili di crescita e formazione.
Abbiamo scelto finora il silenzio mediatico per rispetto della richiesta di collaborazione giunta dall’Ente Provincia e per non alimentare polemiche sterili che avrebbero distratto dall’obiettivo comune: rendere giustizia ai nostri studenti. Ma il silenzio non può più bastare. Il peso delle accuse e delle falsità che ci vengono riversate addosso rischia di travolgere non solo noi, ma anche le famiglie e gli studenti . Sì, siamo in sofferenza. Non ci è dato lavorare come dovremmo: mancano spazi, mancano aule promesse e mai consegnate. Eppure scrivono i docenti nella lettera aperta di aver appreso da un articolo pubblicato dal quotidiano Il Mattino del 16 settembre che, secondo la Provincia di Salerno , gli spazi ci sarebbero e le aule sarebbero state consegnate. Quali spazi? Quali aule? E soprattutto: quando?
Il consigliere provinciale delegato all’istruzione, Martino D’Onofrio, dichiara che “numeri alla mano, tutti gli iscritti al Regina Margherita possono svolgere le lezioni all’interno del loro istituto”. Vorremmo vedere questi numeri, perché i nostri parlano chiaro: altro che calo! Quest’anno il nostro liceo torna a superare i 1000 iscritti – precisamente 1020 – non i 962 che ci vengono attribuiti. Non è credibile che la Provincia non disponga del dato corretto.
E allora, a che gioco stiamo giocando? Se l’obiettivo è cancellare questa istituzione dalla città, lo si dica chiaramente. Non si tenti di scaricare su di noi una responsabilità che non abbiamo. Il Liceo Regina Margherita forse non riuscirà a salvare la propria storia, ma continuerà a lottare fino in fondo perché almeno si salvi una cosa: la verità.

