La FILT CGIL Nazionale e la FILT CGIL Campania esprimono forte preoccupazione in merito alla sentenza della I Sezione del TAR di Salerno, pubblicata in data 14 ottobre 2025, con la quale, secondo le prime informazioni disponibili, sarebbe stata autorizzata la società Cartour S.r.l. a svolgere direttamente, con proprio personale di bordo, le operazioni di rizzaggio e derizzaggio. Di fatto, si tratta di una autorizzazione alla pratica dell’autoproduzione.
Pur comprendendo che sono in corso i necessari approfondimenti giuridici, ci sorprende e ci preoccupa un simile cambio di orientamento da parte del TAR, soprattutto alla luce delle numerose pronunce precedenti – sia del TAR Salerno che del TAR Napoli – che hanno costantemente respinto la possibilità dell’autoproduzione portuale in assenza dei rigidi presupposti previsti dalla Legge 84/94.
Tali decisioni appaiono ancor più incomprensibili alla luce dell’entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 199/2023, cosiddetto Decreto Gariglio, che è intervenuto proprio per chiarire, normare e restringere il ricorso all’autoproduzione nei porti, solo in presenza di specifici requisiti, tra cui l’impossibilità di affidare le operazioni portuali ad imprese portuali o a fornitore di manodopera temporanea ex art. 17, Legge 84/94, peraltro in coerenza con le normative comunitarie e internazionali.
Siamo certi che l’Autorità di Sistema Portuale interessata procederà ad impugnare la sentenza del TAR Salerno, a difesa della legittimità dei propri atti, della trasparenza amministrativa, della corretta gestione del sistema portuale e del suo equilibrio complessivo, sempre più esposto a rischi di dumping sociale, concorrenza sleale e compressione dei diritti dei lavoratori.
Riteniamo, inoltre, che i risultati positivi ottenuti in altre controversie siano stati il frutto di un’importante azione sinergica tra gli uffici dell’Autorità di Sistema Portuale e la propria Avvocatura interna, che ha dimostrato sul campo una profonda conoscenza della normativa di settore e delle dinamiche portuali. Una sinergia che va rafforzata e valorizzata a tutela dell’interesse pubblico.
La FILT CGIL è pronta a intervenire ad adiuvandum nell’eventuale giudizio di impugnazione, ponendosi al fianco dell’Autorità di Sistema Portuale per tutelare il principio di legalità, la sicurezza nei luoghi di lavoro e la dignità del lavoro portuale.
È necessario ribadire con forza che qualsiasi attività portuale debba avvenire nel pieno rispetto della normativa vigente, a tutela non solo della concorrenza leale tra imprese, ma soprattutto della sicurezza e delle condizioni di lavoro del personale coinvolto. L’autoproduzione, infatti, alimenta una pericolosa spirale al ribasso delle tutele, degli standard retributivi e delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori portuali e marittimi.
Difendere il lavoro significa difendere il porto.

