Un pomeriggio che ha cambiato la storia politica campana quello di ieri, ancora prima che le urne restituissero un quadro completo, il verdetto era già scritto sulle prime schede scrutinate: Roberto Fico è il nuovo presidente della Regione Campania. Un successo netto, quasi travolgente, che ha ridisegnato in poche ore gli equilibri del territorio e, secondo molti osservatori, potrebbe orientare persino gli assetti nazionali.
Con il 60,63% dei voti, l’ex presidente della Camera ha staccato di oltre venti punti lo sfidante del centrodestra Edmondo Cirielli, fermo al 35,72%. Una distanza talmente ampia da spingere quest’ultimo ad ammettere la sconfitta già nel tardo pomeriggio, augurando “di cuore” buon lavoro al nuovo governatore.
Nella circoscrizione di Salerno, la sfida conferma il trend regionale: Fico si attesta al 56,27%, Cirielli raggiunge il 40,51%.
Le liste a sostegno degli altri candidati , Campania Popolare, Per, Dimensione Bandecchi, Forza del Popolo, Giuliano Granato, Nicola Campanile, Stefano Bandecchi e Carlo Arnese, non superano la soglia di sbarramento e restano fuori dal Consiglio regionale.
Dopo dieci anni di era deluchiana a Palazzo Santa Lucia, la Campania cambia pelle. L’affermazione di Fico, sostenuto dal “campo largo” progressista, arriva con una coalizione ampia e compatta che fin dalle prime sezioni ha costruito un divario incolmabile, trasformando la serata in un trionfo annunciato.
Nel comitato elettorale di Napoli, l’atmosfera si è rapidamente caricata di entusiasmo.
Elly Schlein è stata accolta dagli applausi, rivendicando il PD come primo partito e parlando di un riscatto “che parte dal Sud”.
Giuseppe Conte ha celebrato la vittoria come il frutto del lavoro sociale sul territorio.
I dirigenti dem, da Piero De Luca in giù, già parlano di un modello da proiettare verso le politiche del 2027.
Colpisce invece l’assenza anche solo con un messaggio di congratulazioni di Vincenzo De Luca, il presidente uscente.
Sullo sfondo di una vittoria netta, un dato resta però pesante: affluenza poco sopra il 44%, sei punti in meno rispetto alla precedente tornata.
Un segnale di disaffezione che attraversa trasversalmente tutti gli schieramenti e che, secondo molti, rappresenta la sfida più difficile per il nuovo governo regionale.
Per il Psi e per diversi analisti, quello campano potrebbe diventare un “modello” – un laboratorio politico pronto a generare una nuova alleanza nazionale.
Per altri, si tratta solo dell’inizio di un percorso tutto da costruire: trasformare una vittoria elettorale in un progetto politico stabile, credibile e duraturo.
La Campania ha scelto. Adesso, per Roberto Fico, comincia il compito più impegnativo: fare di questa svolta un futuro possibile.

