La prima è andata. A La Spezia la Salernitana ha conquistato un punto prezioso, giocando un buon primo tempo e calando alla distanza come, purtroppo, si temeva ed un po’ ci si aspettava per tanti motivi. Rosina non ha ancora i novanta minuti nelle gambe, ma tanta qualità nei piedi che ora Sannino deve trovare il modo di far fruttare al meglio. Prima di trovare la posizione ideale in campo all’ex del Catania, però, l’allenatore granata dovrà capire con quali uomini potrà affrontare il Verona, che domenica arriverà all’Arechi dopo il trionfale esordio in campionato. Il poker rifilato dagli uomini di Pecchia ad un Latina decimato sa di conferma circa il fatto che gli scaligeri possano rivestire il ruolo di grandi favoriti per la promozione. Domenica sarà una partita importante, attesa da anni dalla tifoseria granata che ricorda ancora quel 19 giugno 2011, giorno in cui la squadra di Breda vide sfumare la B per mano dei veneti di Mandorlini e, soprattutto, la società granata esalò il suo ultimo respiro prima del fallimento. Sarà anche e soprattutto, però, l’occasione per vedere a che punto sia la squadra di Sannino e quale sia la distanza da una big assoluta del campionato. L’auspicio è che la Salernitana possa giocarsela al meglio e, quindi, possa contare su tutti gli effettivi ad oggi in organico e, magari, su qualche rinforzo pescato in extremis nel mare vasto e variegato del mercato. Sannino è in ansia per Moses Odjer, che per il tecnico ex Varese non rappresenta solo la riserva inesauribile di ossigeno in mezzo al campo, ma anche il metronomo del reparto visto che lo ha schierato da vertice basso davanti alla difesa all’esordio in campionato. La sua uscita dal campo al Picco non è passata inosservata, tanto più che Moro ha faticato a contenere le accelerazioni di Piccolo che, sistemato dietro le punte, ha trovato nuova linfa dopo aver giocato in maniera piuttosto anonima sulla fascia. Odjer è uscito dal campo dopo aver avvertito un fastidio all’adduttore e si spera che non sia nulla di grave. Altrimenti, in attesa del mercato, Sannino sarebbe alle prese con scelte obbligate, avendo il solo Moro a disposizione. Il tecnico confida nel recupero di Vitale, out all’esordio per problemi alla schiena. Il 3-5-2 proposto a La Spezia è stato figlio dell’emergenza. Ora Sannino attende buone nuove dall’infermeria e dal mercato prima di lavorare sull’assetto tattico. Con Vitale a disposizione si potrebbe tornare alla difesa a 4, spostando Rosina nel ruolo di esterno destro oppure, qualora in mediana ci fossero le condizioni giuste, si potrebbe varare il rombo con l’ex Catania dietro le punte. Modulo a parte, per tener testa al Verona sarà fondamentale riuscire a correre nel modo giusto, restando corti ed evitando di concedere spazi agli inserimenti delle mezze ali di Pecchia, devastanti contro il Latina quasi quanto gli attaccanti. C’è una settimana per migliorare sotto tutti gli aspetti, al resto, poi, provvederà la carica dell’Arechi che si prepara a far segnare l’ennesimo pienone.
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