Tutto nasce da una denuncia di un imprenditore da poco entrato nel mondo dell’intrattenimento notturno, un mondo fatto di regole non scritte, rapporti e patti. Evidentemente il nuovo asset, l’inattesa e pericolosa concorrenza ha fatto saltare banco e nervi. E’ sostanzialmente questo lo scenario tratteggiato dalla Procura di Salerno che ha deciso di accendere i riflettori sulla vita notturna, sui locali che garantiscono divertimento e lavoro, in poche parole una guerra senza esclusione di colpi per accaparrarsi i clienti dei locali della movida. Proprio queste ragioni avrebbero indotto al pestaggio di due promoter rei di lavorare per discoteche concorrenti. Le indagini dei carabinieri hanno ricostruito che i due promoter furono spinti in auto con la forza, che le chiusure della sicurezza furono abbassate e che già nell’abitacolo uno dei due arrestati si sarebbe scagliato contro di loro prima con un pugno e poi spingendo la testa di uno dei due contro un finestrino. Il resto è avvenuto nello slargo sottostante piazza della Concordia: negli atti dell’inchiesta si parla di pugni e di teste sbattute contro superfici metalliche. Secondo le difese che cercheranno di smontare l’accusa già nell’interrogatorio di garanzia, portando testi e filmati, le presunte vittime entrarono in auto volontariamente ed uno dei due arrestati si sarebbe limitato a un paio di schiaffi, infastidito dai tentativi di interferenza con le sue attività. La sensazione è che l’inchiesta sulla movida salernitana, invece, sia appena cominciata.
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