Niente colpi dell’ultimo minuto e non c’è da meravigliarsi. La Salernitana ha abituato i suoi tifosi ad assistere senza grandi aspettative all’evoluzione delle ultime ore di trattative. Nessuno slancio, nessun guizzo – anche solo lavorando di fantasia e dosando le risorse, si sarebbe, forse, potuto portare a casa qualche giocatore interessante – niente sorpresa finale. La giornata conclusiva del calciomercato ha visto la Salernitana fare da spettatrice, abbozzando qualche trattativa con tanto di sottotitoli del tipo “vorrei, ma non posso…”, come quella per Marco Crimi, passato al Cesena che ha aderito alla richiesta del Carpi di accollarsi l’eventuale riscatto del cartellino, nonostante il club bianconero non versi in una situazione economica florida. La Salernitana ha preferito soprassedere, collezionando pure qualche scivolone regolamentare. Trattare Scognamiglio e, nelle battute finali, pensare a Crecco, senza sapere che entrambi avevano raggiunto il tetto massimo di tesseramenti consentiti in una stagione non depone proprio bene per chi ha imbastito queste trattative. Il diesse Fabiani sapeva di dover completare la rosa, puntellando difesa e centrocampo, ma le difficoltà a piazzare Schiavi ed il rifiuto di Zito a partire in direzione Terni senza le adeguate garanzie contrattuali, si sono rivelati ostacoli insormontabili. Male, molto male. Ridursi all’ultimo giorno per provare a cedere calciatori che non rientrano nei piani e che a fine mese incassano assegni pesanti non è certo un segnale di pianificazione eccellente, anzi. Il copione, però, prevedeva proprio questo: arrivare all’ultimo minuto dell’ultimo giorno, chiamando in causa la mancanza di tempo – come se il gong fosse arrivato all’improvviso e non si sapesse da agosto che il mercato invernale avrebbe chiuso i battenti alle 23 del 31 gennaio – ed appellandosi alle presunte bizze di alcuni calciatori, che, invece, hanno semplicemente fatto valere i propri diretti e tutelato i propri interessi, per motivare la mancanza dei colpi finali. La Salernitana ha chiuso con quattro innesti e quattro partenze la lunga sessione invernale, pareggiando entrate ed uscite, ma senza aver chiuso davvero il cerchio, senza aver dato ai tifosi la sensazione di aver voglia di crescere, di spiccare il volo, di compiere quel salto di qualità che pareva a portata di mano e che ora starà a Bollini ed alla squadra provare a fare, nonostante le note lacune e la scarsa voglia della società di sognare e di migliorare. Solito copione, solito finale dal retrogusto amaro e senza quel pizzico di entusiasmo che nel calcio molto spesso fa la differenza. Ora parola al campo, ma la certezza è una: mancava poco per rendere più gustosa la minestra, ma chi poteva e doveva non vi ha aggiunto il sale.
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1 commento su “SALERNITANA, IL MERCATO RISERVA IL SOLITO COPIONE”
Matteo
(Febbraio 1, 2017 - 11:52 am)FABIANI SE NE DEVE ANDAREEEEE…..!!!!!!!
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