Sigilli al bar Lady Caffè di Salerno con il sequestro delle quote della società proprietaria dell’esercizio, analogo provvedimento per le quote di un’altra società intestate alle stesse persone e sigilli ad un appartamento a Cappelle Superiori. Nell’ambito di un’attenta e capillare indagine svolta dal nucleo operativo del comando provinciale dei carabinieri su preciso imput della Procura, sono stati confiscati beni per un valore di 500mila euro a Raffaele Viviani e ai figli Emilio e Carlo, famiglia ritenuta a capo di un sodalizio criminale attivo in maniera prevalente nelle zone collinari di Salerno, nei quartieri periferici di Ogliara e San Mango Piemonte, ma con importanti aderenze anche in provincia a San Cipriano, Baronissi. Il Clan la cui attività criminale spazia a 360 gradi, dai furti alle estorsioni nei confronti degli imprenditori, passando per la ricettazione e l’usura è da tempo nel mirino di Procura e Arma dei carabinieri, oggi l’ennesimo provvedimento restrittivo che dovrebbe, a detta degli inquirenti, ulteriormente indebolirne la forza economica. Il sequestro, come detto per un importo complessivo superiore ai 500mila euro, è stato reso possibile grazie ai recenti accertamenti fiscali dai quali è emersa una evidente sproporzione tra i beni in capo ai componenti e familiari del clan e i redditi dichiarati. Di qui i sigilli apposti al bar Lady Caffè, con il sequestro delle quote della società proprietaria dell’esercizio, ovvero la figlia di Raffaele Viviani, la moglie di Carlo Viviani e la moglie di Emilio Viviani, e gli altri provvedimenti tra i quali anche il sequestro di tre camion e un’auto sempre di proprietà Carlo Viviani.

