Non ci sono partite inutili, nemmeno quando, che sia teoria o pratica, non si lotta per un obiettivo concreto. Innanzitutto, quando si va in campo è giusto e doveroso impegnarsi sempre al massimo per onorare il campionato, rispettare l’avversario e la maglia che si indossa. Ecco perchè la Salernitana non deve mollare, non deve e non può pensare che le ultime tre partite non abbiano più troppa importanza ai fini della classifica. E’ vero che la sconfitta col Frosinone ha reso più difficile la corsa playoff e che è possibile che gli stessi non abbiano luogo se gli otto punti che ora separano terza e quarta diventeranno dieci a fine stagione, ma è pur vero che i granata hanno mille buoni motivi per spingere sull’acceleratore fino alla fine. Al di là della possibilità o meno di centrare l’ottavo posto, infatti, la Salernitana dovrà affrontare la gara di Carpi con la voglia di riscattare la sconfitta beffa dell’andata e con il proposito di tornare corsara e, dunque, di conquistare una vittoria in trasferta che manca dal successo di misura a Pisa. Vincere a Carpi, in fondo, potrebbe anche riaprire i giochi in ottica playoff per cui non sarebbe giusto affrontare l’impegno in Emilia in tono dimesso. Anche perchè Bollini e la squadra non devono rovinare quanto di buono fatto, specie nella seconda parte di stagione, e, dunque, conquistare la gran parte dei nove punti in palio nelle restanti tre gare sarebbe il modo migliore per congedarsi. Vietato staccare la spina anche perchè all’orizzonte c’è il derby con l’Avellino che precederà la gara di Perugia dove la Salernitana chiuderà la sua stagione e, chissà, perchè mai si dovrebbe a priori escludere la possibilità che al Curi Coda e soci possano ancora giocarsi qualcosa di importante. Ci sarebbe, poi, da tirare in ballo la solita solfa di ogni finale di stagione e quindi si potrebbe dire che in tre partite l’allenatore, i calciatori e lo staff dirigenziale si giocano la conferma o meno, ma non è il caso perchè c’è da augurarsi che la programmazione sia già cominciata e che le scelte per il futuro non saranno rimandate a luglio né legate all’esito delle ultime tre partite. C’è stato già tanto tempo a disposizione per conoscere, capire, studiare, valutare e riflettere. Che la squadra abbia il dovere morale di non staccare la spina è un conto, che la società debba decidere andando oltre i risultati di due o tre partite è un altro. Chiudere bene sul campo è doveroso, avere già in mente strategie e programmi sarebbe un bel passo avanti. In una stagione con pochi acuti c’è comunque qualcosa da salvare, ma, soprattutto, ci sarebbero tante cose da cui prendere spunto per non ripetere certi errori. Le posizioni di Fabiani e Bollini e le valutazioni della proprietà circa il loro operato non dovranno essere influenzate dalle ultime tre partite e dal loro esito così come le valutazioni sui calciatori in rosa. Il campo ha già parlato, ora è tempo di programmare il futuro.
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